Il Corsport: al Ministero dicono che la Serie A era al fianco della Figc quando è stato richiesto un ritiro chiuso per tutte le squadre. Perplesso anche Gravina
Anche il Corriere dello sport – in prima fila nella battaglia per il ritorno del calcio – si arrende di fronte all’evidenza. E stavolta però il bersaglio non può essere il ministro Spadafora. Scrive che
La ripresa degli allenamenti collettivi per lunedì è di nuovo in bilico. Anzi, è quasi svanita. Dopo che il puzzle sembrava risolto grazie alle modifiche al protocollo della Figc “suggerite” dal Cts, ieri prima i calciatori (lo leggete in un servizio nelle pagine successive) e poi soprattutto alcuni club della Serie A (con l’Inter in testa) si sono espressi contro i ritiri così come sono strutturati ora. Si è creato di fatto un cortocircuito con la Federazione, che, dopo i contatti telefonici della serata, ha reso necessario per stamani un confronto tra via Rosellini e via Allegri. Da una parte ci saranno Dal Pino, De Siervo, Casasco (il cui ruolo è tornato a essere centrale e potrebbe essere utile nella “trattativa”) e il neoresponsabile dei medici di A Nanni, dall’altra Gravina e Brunelli.
Il quotidiano scrive:
le persone più vicine a Gravina lo descrivono come perplesso dalla presa di posizione della Lega, ma c’è incredulità soprattutto al ministero dello sport dove viene fatto notare che la Serie A era al fianco della Figc quando è stato richiesto un ritiro chiuso per tutte le squadre. E adesso, annotano gli uomini di Spadafora, questo ritiro chiuso non va più bene…
Non ci sono scappatoie. O si rispettano le indicazioni del protocollo – compresi gli allenamenti -, oppure non si giocherà.
Gravina perplesso E c’è sconcerto al ministero per questo voltafaccia