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Sconcerti: “Se il calcio non ricomincia adesso non lo farà neanche a settembre o a gennaio”

A TMW Radio: “Questo protocollo si poteva fare tutti insieme. Siamo molto più indietro di un mese fa, quando è iniziata questa storia”

Sconcerti: “Se il calcio non ricomincia adesso non lo farà neanche a settembre o a gennaio”
during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Fc Juventus.

A TMW Radio è intervenuto Mario Sconcerti. Si è espresso sulla presa di posizione dei club di Serie A, che ora vogliono modificare il protocollo.

“C’è stata una cattiva organizzazione. Questo protocollo si poteva fare tutti insieme. Siamo molto più indietro di un mese fa, quando è iniziata questa storia. Se non si ricomincia adesso, non si ricomincia nemmeno a settembre-ottobre o a gennaio. Anche se l’Italia guarisse e arrivasse a contagio zero e potesse fare a meno di qualunque prevenzione, rimarremmo circondati da un mondo infetto, perché il virus è in tutto il mondo. E’ un momento ancora di lockdown. O si può giocare anche con il virus, oppure non si può più giocare finché non ci sarà il vaccino”.

Sul ritiro:

“La cosa che veramente è importante è se c’è il ritiro durante la fase delle partite, se tutti devono rimanere chiusi in ritiro durante il campionato. Praticamente non ci sarebbe contatto con il mondo esterno, né con i propri familiari. Se si interrompe la clausura, ritornando ai contatti di prima, sarebbe illegale, si tornerebbe agli assembramenti“.

Sconcerti ha parlato del calcio.

“C’è un calcio che cerca di vincere e uno che cerca di vivere. Il primo è un calcio costosissimo, in cui bisogna essere ricchi. Ma la ricchezza da sola non è sufficiente per vincere. Se non devi vincere, nel calcio puoi guadagnare. E spesso lo fai. E’ un mondo estremamente privilegiato”.

Sul ruolo del portiere.

“Il calcio è cambiato. Oggi abbiamo una gioventù più alta rispetto al periodo del secondo dopoguerra. Si è trasformato il fisico. Zoff e Marchegiani sono stati gli ultimi portieri normali. Crescendo nel fisico, perdi qualcosa dal punto di vista tecnico e qualitativo. Questo ha fatto sì che una serie di istruttori siano stati superati, perché c’erano portieri che non poteva più reagire in un certo modo. Ci stiamo riprendendo solo ora, che ci siamo abituati ad un portiere diverso e abbiamo così potuto ricostruire una scuola”.

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