Il virologo al Corsport. Ufficialmente furono ricoverati per la malaria ma curati con l’idrossiclorochina in sperimentazione anche per il Covid-19
Giorno dopo giorno, si parla sempre di più dei Mondiali militari a Wuahn lo scorso ottobre (e non solo per ciclista americana accusata sia dalla Cina che dagli Stati Uniti di essere la paziente zero) . Oggi il Corriere dello Sport dedica due pagine alla vicenda. E la seconda è un’intervista al virologo milanese Fabrizio Pregliasco.
Stiamo spostando indietro l’orologio del primo caso, sempre che sia possibile ricostruire appieno il percorso di un coronavirus che all’inizio probabilmente era molto meno infettante, meno letale. Era in fase di addestramento nella sua capacità di contagio da uomo a uomo.
Dopo le dichiarazioni dello spadista Tagliariol e di atleti francesi, ci si chiede se fosse il Covid-19 la causa della strana e forte influenza che ha colpito molti atleti.
Il Corsport si chiede cosa sia successo tra il 18 e il 27 ottobre del 2019.
Probabilmente il virus ha fatto le prove su soggetti giovani, sani e anche sotto stress sportivo. Facendo una sorta di sondaggio tra varie federazioni sportive militari, nessun collegamento, ma un numero fuori norma di influenzati in quei giorni e anche dopo: alcuni atleti, non pochi, hanno raccontato di aver avuto febbre alta e problemi respiratori dopo esser tornati nel loro Paese di provenienza. Tirando le somme, da dati di ogni singolo Paese e finora non incrociati, tra durante e dopo le cosiddette Olimpiadi militari si riscontra un picco di ammalati riconducibili a diagnosi di influenza, bronchiti, polmoniti e comunque febbre molto alta e brividi, pari a un 20% degli atleti e dei vari addetti delle delegazioni partecipanti.
Ci furono anche cinque atleti ricoverati.
Cinque atleti stranieri, dei quali non è stata rivelata la nazionalità, sono stati trasportati al City Jinyintan Hospital a causa di “malattie infettive importate e trasmissibili”. Si trattava, secondo il direttore dell’ospedale Zhang Dingyu, di malaria. Filtra però che, fermo restando che non è stata resa nota la nazionalità dei ricoverati, nessuno proveniva, o era passato, in Paesi endemici per la malaria. Di fatto sono stati curati, secondo protocollo, con l’idrossiclorochina, guarda caso un vecchio farmaco per la malaria, ma anche uno dei farmaci attualmente in sperimentazione per il Covid-19.
Pregliasco parla anche del caso Sarri, “l’allenatore della Juventus che si ammalò gravemente di polmonite virale al suo rientro dal tour bianconero in Cina della scorsa estate. Era coronavirus, o è solo una “bufala” da social?”
«Troppo presto l’estate 2019 per il nuovo coronavirus, escluderei il caso Sarri. La gravità è in una polmonite in un grande fumatore. Mentre non escludo affatto quanto accaduto durante i Giochi militari. Avere la certezza scientifica sarebbe un tassello importante», dice Pregliasco.
Per Pregliasco bisognerebbe sottoporre “tutti questi atleti e gli accompagnatori a test sierologici. Di sicuro hanno le IgG da coronavirus, che secondo un ultimo studio cinese, tutti i guariti hanno. Forse non immunizzanti, ma indicative che un contagio c’è stato”.