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Le 100 domande dei medici inglesi che potrebbero far chiudere la Premier

Dai rischi di morte improvvisa, ai guantoni dei portieri, la battaglia sui protocolli è aperta. In Inghilterra i medici chiedono ai club di sciogliere i dubbi. Ma hanno risposto solo in quattro

Le 100 domande dei medici inglesi che potrebbero far chiudere la Premier

Cento domande, per ora senza risposta o quasi. I medici inglesi interrogano il calcio: come si fa a tornare in campo in piena pandemia senza sciogliere questi dubbi? E’ la battaglia sui protocolli messa nero su bianco in una e-mail inviata dal Premier League Doctors Group (PLDG) all’advisor medico della lega Mark Gillett e al Direttore del calcio Richard Garlick. Un lungo elenco di quesiti minuziosi, che scandagliano tutti i pericoli che si nascondono dietro il ritorno all’attività dei calciatori. Tutti problemi che i protocolli stilati finora non affrontano.

The Athletic, che ha visionato la lettera, ne descrive il contenuto. C’è un po’ di tutto. L’approvazione di linee guida che comportano ancora il rischio di morte; il problema della responsabilità, delle assicurazioni e e dei test per giocatori, staff e famiglie; la possibile trasmissione del virus tramite i guantoni del portiere; i sospetti che alcuni club stiano già ignorando le linee guida attuali; l’aumento del rischio per i gruppi di etnia nera e asiatica.

Pur riconoscendo che il protocollo attuale fornisce dettagli sulla mitigazione del rischio di trasmissione del virus attraverso test regolari e distanziamento sociale, i medici affermano che “non riesce ad affrontare” il rischio al di fuori di quell’ambiente e il problema dei contatti esterni per giocatori e staff. O dei dettagli, che potrebbero rivelarsi importanti. Ad esempio: il virus può essere trasmesso dal sudore?Oppure: che tipo di disinfettante si deve usare per l’erba e i palloni? Quanto dura il virus sui guanti da portiere? C’è magari di linee guida per i guantoni? Dovremmo consigliare ai portieri di usare guanti monouso sotto i guantoni?”.

E ancora: gli effetti di un intenso esercizio fisico, dell’allenamento all’intensità tipica da ritiro seguito da due partite a settimana, con un tempo “minimo” per il recupero potrebbero comportare una “ridotta immunità” e un “aumento del rischio di sviluppare infezioni? Ciò influirà sulla gravità della malattia?“.

Ci sono poi varie considerazioni sulla ripresa dell’allenamento post-infezione, in particolare per quanto riguarda gli effetti cardiaci: “Alcuni gruppi sono più sensibili? Qual è il rischio di morte improvvisa?”

Per ora, scrive il Telegraph, sono solo quattro i club che hanno mandato – in forma anonima – le risposte. Perché i club della Premier League temono che questo “esame” dei medici venga poi usato contro la lega nel tentativo di minare la ripresa della stagione. In teoria la Premier League ha invitato le società a rispondere alle domande. Il capo del gruppo di medici della Premier League, Zaf Iqbal, del Crystal Palace, ex medico del Liverpool, dovrebbe poi stilare con l’aiuto di esperti governativi nuove linee guida.

Ma Premier teme che lo scambio di domande e risposte sia fatto trapelare  che questo scambio di domande e risposte sia stato fatto trapelare con l’intenzione di usarlo come leva per chiudere tutto.

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