Sul CorSport. Gravina è convinto che la curva dei contagi scenderà ed è fiducioso che a metà giugno si potrà passare ai test sierologici
Il tema dei tamponi e della loro scarsità tiene banco da settimane. E’ la questione etica. Come pensare di sottoporre i calciatori a tanti tamponi se non ce ne sono abbastanza per il resto della popolazione?
La Figc pensa che non ci sarà bisogno di un’enorme mole di tamponi molto a lungo. Spera che a giugno i tamponi possano essere sostituiti dai test sierologici e che dunque la strada possa diventare più semplice da percorrere. Inoltre, secondo il presidente Gravina, non sarà necessario neanche il maxi ritiro, ma un ritiro mini, non oltre il 31 maggio.
“Nei piani di Gravina e dei suoi collaboratori però non si andrà avanti fino a inizio agosto con questi numeri. E non ci sarà neppure bisogno di protrarre il ritiro oltre le due settimane, diciamo oltre il 31 maggio. Perché? Il presidente della Figc ritiene che la curva dei contagi scenderà e soprattutto è fiducioso che una bella mano la daranno i test sierologici. Arcuri ha sottolineato che i risultati ottenuti in questo “campo” nelle ultime settimane sono stati importanti e che la percentuale di affidabilità è altissima. Lo sarà ancora di più tra un mese. Utilizzando i test sierologici per far entrare i calciatori nei centri di allenamento, è la convinzione della Figc, si può evitare di farli dormire in un ritiro blindato”.
Naturalmente questa possibilità dovrà ricevere l’approvazione del Comitato tecnico scientifico, ma intanto si cerca un’alternativa ai tamponi.
“per utilizzarli di meno, anche perché i calciatori li ritengono assai invasivi e farli di continuo per loro non è il massimo. I test sierologici, particolare non secondario, hanno anche un costo inferiore rispetto ai tamponi e sono molto più facili da reperire: un doppio vantaggio per i club”.