Sul Corsport. Dubbi sui ritiri: “Solo Juve, Milan e Lazio hanno strutture adeguate alle esigenze». Ma il nodo resta la responsabilità civile e penale
Dopo le prime letture del protocollo Figc la chat dei medici della Serie A si è infiammata. Lo scrive il Corriere dello Sport. Sono emerse molte critiche su cui oggi il neo eletto Gianni Nanni riferirà in Lega.
“Il protocollo, diciamo, è attaccato da destra e da sinistra”.
Gli argomenti più discussi dai medici sono stati tre: responsabilità, tamponi e ritiro.
Nel protocollo è scritto a chiare lettere che i medici sono responsabili.
“Devono istruire comportamenti applicabili alle situazioni di ciascuna squadra e dare indicazione per la creazione di un gruppo chiuso formato da staff, calciatori e personale del club”.
Nel caso in cui in questo gruppo chiuso emerga un positivo, la responsabilità civile e penale sarà a carico del medico che, però, è anche un tesserato Figc. Per questo motivo, i medici vogliono maggiore tutela da parte della Federazione. Chiederanno una delimitazione precisa dei contorni di questa responsabilità.
“Il ragionamento è il seguente: il medico è responsabile delle indicazioni che riguardano la sua professione, ma non dei comportamenti altrui. Se, durante le settimane in cui il gruppo chiuso è al lavoro, qualcuno (tesserato o no) si sottrae a queste indicazioni e si infetta, chi paga? Nell’ambito di questa specifica situazione il medico, tesserato anche lui, oltre al resto, potrebbe chiedere il superamento de facto della clausola compromissoria per denunciare penalmente chi, ad esempio, scappasse dal ritiro o contravvenisse ad alcune sue indicazioni. Lo slogan di chi impugna l’estensione così ampia della responsabilità è: il medico deve fare il medico e non il controllore. Ed è pronto a denunciare chi lo può mettere nei guai”.
Non solo. I medici chiedono chiarezza a Figc e Governo anche sulla questione tamponi.
“Non è stato specificato come il medico dovrà procurarsi i kit per lo screening (dai tamponi, ai sierologici o altro). E se non fossero disponibili, come ancora accade ancora da qualche parte? Di chi sarebbe la responsabilità?”.
Per quanto riguarda i ritiri, i medici sottolineano che non si è tenuto conto della realtà delle Serie A, ad esempio sul punto delle docce singole.
“Forse solo Juve, Milan e Lazio hanno per ciascun componente dell’ipotetico gruppo stanze e docce singole. E gli altri? Come faranno? In albergo? Con i costi e le problematiche che comporta una struttura esterna? La situazione potrà essere risolta in quattro giorni visto che ci si insedia con i gruppi il 18?”.