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Il portiere Gollini: «Non puoi passare in un mese dal correre in un parco a una partita vera»

Il portiere dell’Atalanta alla Gazzetta: «La condizione fisica farà la differenza. Si dovrebbe ripartire rispettando i tempi logici per una preparazione» 

Il portiere Gollini: «Non puoi passare in un mese dal correre in un parco a una partita vera»

Sulla Gazzetta dello Sport un’intervista al portiere dell’Atalanta Pierluigi Gollini. Parla degli allenamenti, del fatto che da lunedì potrà allenarsi da solo correndo nel parco ma non con i compagni.

«Ne abbiamo parlato con l’Aic: c’è una differenza rispetto agli atleti degli sport individuali difficile da accettare, viste le dimensioni dei nostri centri sportivi. Ma non sono stupito dei tempi: parlo spesso con El Shaarawy, loro sono in quarantena da dicembre».

Ammette che un po’ si sentirebbe a rischio se riprendessero gli allenamenti di squadra e le partite.

«Un po’ a rischio sì: come puoi non farti delle domande pensando ad esempio che in Germania c’è stata una nuova impennata di contagi? Sono combattuto fra la voglia di giocare, la consapevolezza di quanto sia importante il calcio anche a livello economico e il dubbio che sia egoistico pensare solo a me stesso e al mio sport».

Se si riprendesse a giocare ogni 3 giorni in estate le difficoltà non sarebbero poche.

«La condizione fisica farà ancora più la differenza: non puoi passare dal correre in un parco a una partita vera in un mese, si dovrebbe ripartire rispettando i tempi logici per una preparazione».

Sulla Champions ad agosto:

«Ad agosto, in uno stadio vuoto, magari in campo neutro: anomalia enorme. Diciamocelo: quella magia che c’era per noi e la nostra gente un po’ si è persa, niente sarà come prima. Ma sarà sempre un quarto di Champions: il prestigio resta, come i valori calcistici che dovranno incidere sul risultato. Starà a noi ricreare quella magia».

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