La sua column su t-online.de «Si può essere così stupidi? Il coronavirus ha cambiato il calcio, bisogna capirlo. Sané costa 40 milioni, anziché 80»
L’ex calciatore tedesco Stefan Effenberg – ha giocato anche nella Fiorentina, oltre che Bayern e nel Borussia Moenchegladbach – ha scritto un articolo per il giornale on line tedesco t-online.de quello dell’imperdibile intervista a Younes.
Effenberg ha affrontato vari temi: dalla Bundesliga che riprende al comportamento dei calciatori.
Il titolo – tradotto – è piuttosto forte: “I professionisti non hanno più niente a che fare con il calcio”.
Effenberg è favorevole al ritorno del calcio giocato, dice però che bisogna procedere con molta attenzione. Gli occhi del mondo calcistico saranno tutti puntati sulla Bundesliga. Auspica che il campionato possa in ogni caso finire, non importa quando. Visto il precedente della Dynamo Dresda, potrebbero esserci altri stop, e vanno garantite uguali condizioni a tutti i club. Altrimenti il piano della Lega – dice – non è improntati ai principi di sportività.
La scadenza dei contratti il 30 giugno. E qui Effenberg ha un’idea originale: al 30 giugno il calciatore può passare al nuovo club e finire lì la stagione.
La tabella di marcia per la nuova stagione. «Anche in questo caso non vedo alcun problema. La Lega potrebbe accorciare o abolire la pausa invernale. La Nazionale annullare qualche amichevole.
A proposito della crisi, scrive. «Ci ha insegnato due cose».
La prima è che dobbiamo procedere a vista, senza progetti a lungo termine, perché non sappiamo quel che potrà accadere.
La seconda è che dobbiamo riflettere su scenari che, in circostanze normali, sarebbero stati impensabili.
«È chiaro che per il momento nel calcio nulla sarà più come prima. A breve termine, per quel che riguarda le partite a porte chiuse o il divieto di abbracciarsi.
A medio e lungo termine, le conseguenze economiche avranno ripercussioni significative. Per molti club è in gioco l’esistenza stessa. I club sono già in difficoltà finanziarie – e non sappiamo quanto durerà questa situazione. Questa crisi non passerà inosservata nemmeno al Bayern (qui l’analisi dell’Economist sulla crisi dello sport senza pubblico).
Il calciomercato
Effenberg fa un’osservazione di buon senso e cioè che la crisi economica si ripercuoterà anche sul calciomercato.
«Leroy Sané costa solo 40 milioni di euro invece di 80 o 100, e anche i rinnovi al Bayern sono stati effettuati a condizioni diverse rispetto a quelle applicate prima della crisi del coronavirus. Il mercato si autoregolamenterà. Per ora, di trasferimenti a tre cifre non ne vedremo.
«Ma questo non è per forza un male per il calcio. Al Contrario. Molte operazioni erano difficilmente comprensibili per i tifosi e gli spettatori. Adesso il calcio dovrebbe mostrare umiltà».
E qui Effenberg passa al capitolo calciatori.
«È difficile da spiegare quando i giocatori si lamentano. In Germania un’azienda su tre lavora a orario ridotto. In molti settori i lavoratori sono ancora a casa a preoccuparsi del proprio lavoro e del proprio futuro. A chiedersi se hanno i soldi per permettersi l’appartamento. Queste persone farebbero di tutto per poter tornare al lavoro. Altro che i calciatori scettici sulla ripresa della Bundesliga».
«I calciatori dovrebbero mostrare più sensibilità. Quando vedo persone che temono per il loro futuro e la loro esistenza, e dall’altro calciatori che postano una foto sul jet privato, mi chiedo: quanto si può essere stupidi? Penso che bisognerebbe smetterla con i jet privati e foto simili sui social network. Vorrei che in futuro le società calcistiche reagissero in modo drastico e licenziassero i giocatori. I club dovrebbero inserire clausole adeguate nei contratti. Cose simili non devono più accadere».