Si contesta la violazione dell’articolo 1 sulla lealtà sportiva e quella delle disposizioni governative. La società biancoceleste si difende
Ieri il Corriere della Sera ha ‘denunciato’ la violazione, da parte della Lazio, del protocollo per gli allenamenti individuali. Il quotidiano ha raccontato che a Formello si sono giocate due partitelle tre contro tre. A supervisionare c’era anche il tecnico biancoceleste, Inzaghi, che raccomandava ai suoi di non farsi male. Il medico della Lazio ha dichiarato di non saperne niente. Il Corriere dello Sport torna sull’argomento.
“Il presidente Claudio Lotito ha fatto annunciare un suo intervento per poi rinunciarci e la società, informalmente, ha garantito che tutti gli esercizi in questione si sarebbero svolti con regolare distanziamento. Non solo: è stato detto che Claudio Lotito e Simone Inzaghi hanno avuto un lungo colloquio per la verifica delle attuazioni delle norme contenute nei decreti sugli allenamenti individuali. In ogni caso la procura federale con ogni probabilità aprirà un fascicolo lunedì prossimo. Il testo del reportage è stato analizzato da Giuseppe Chinè (magistrato amministrativo presso il Consiglio di Stato) che ha competenze specifiche: dal 2013 al 2018 è stato capo dell’Ufficio legislativo e poi capo di gabinetto presso il Ministero della Salute”.
Alla Lazio può essere contestata la violazione dell’art. 1 sulla lealtà sportiva. Ma non solo.
“Può però, in un clima attualmente non prevedibile, far scattare anche un’indagine che fa capo all’autorità giudiziaria, visto che, secondo quanto riportato, le violazioni riguarderebbero anche le disposizioni governative e che, al pari delle denunce piovute, ad esempio, su tanti runner, possono avere un risvolto non solo sportivo”.
Non sarebbe difficile raccogliere le prove.
“Si potrebbero acquisire le testimonianze di più persone, presenti all’accaduto (hanno visto o solo sentito?) oltre la rete di recinzione del centro sportivo biancoceleste. E potrebbero essere messe a confronto con gli interrogatori dei tesserati, obbligati a dire la verità”.
Si vedrà, conclude il quotidiano sportivo.
“Certo il fatto che da lunedì riprenderanno gli allenamenti collettivi potrebbe spingere a valutare con buon senso l’intera vicenda. Ma resta il punto che il partito dell’anti calcio potrebbe vantare al momento opportuno, sbandierando questa vicenda quando si tratterà di far pesare una valutazione più restrittiva su nuove norme e protocolli”.