Dai dati della prima settimana di test sierologici presso i laboratori emerge che il 10% avrebbe contratto il virus con sintomi lievi e lo avrebbe superato
Sono circa 15 mila gli esami sierologici per la ricerca di anticorpi IgM (di fase acuta) e IgG (immunizzanti) anti Covid-19 effettuati in Campania nei laboratori accreditati a partire da lunedì scorso e circa il 10% di essi risulta positivo alle immunoglobuline IgG ossia quelle che appaiono alla fine di una infezione sintomatica o asintomatica che sia. Anticorpi che dovrebbero dare un’immunità ma non sappiamo ancora quanto durevole nel tempo.
Per le IgM invece, che testimonierebbero una malattia in fase acuta, non si hanno dati certi ma sarebbero pochissimi e per i quali ci sarebbe comunque un obbligo di notifica alle Asl. Ancora al palo invece il via libera alla trasmissione dei dati delle IgG sulla piattaforma regionale Sinfonia. «Con cinque punti prelievo effettuiamo circa 100 esami al giorno – avverte il titolare di un grande laboratorio del Vomero – nell’anamnesi che precede il test molti pazienti riferiscono di avere un dubbio legato a episodi aspecifici, come la tosse e pochi decimi di febbre, risalenti a gennaio o febbraio quando ancora l’epidemia non era scoppiata».