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Chiellini: «Ho odiato Higuain. Balotelli è una persona negativa che non ha rispetto»

Intervista a Repubblica: «Odio l’Inter come Jordan ha odiato i Pistons, odio sportivo. Non sono cattivo, mai pensato di far male a un avversario»

Chiellini: «Ho odiato Higuain. Balotelli è una persona negativa che non ha rispetto»

Su Repubblica un’intervista a Giorgio Chiellini di cui martedì esce la biografia “Io, Giorgio”; i ricavati andranno alla squadra di disabili che lui segue.

Dice di sé:

«Posso essere stronzo, sì, ma cattivo no, anche mi è capitato di fare del male. Su Bergessio, nel 2013, feci un intervento sconsiderato e mi dispiacque tanto (gli fratturò il perone, ndr), gli chiesi scusa mille volte anche se non potevo ridargli il pezzo che gli avevo rotto. Lui stette fuori tre mesi e al ritorno scatenò una caccia all’uomo contro di me, finché a furia di gomitate si fece espellere. In ogni caso, anche in trance adrenalinica non mi mai è passato per la testa: “Adesso entro e gli faccio male”».

Nel libero dice di di odiare l’Inter.

«Penso che la gente capirà cosa intendo dire, che non verrò interpretato male. Io odio sportivamente l’Inter come Michael Jordan odia i Pistons, non posso non odiarla, ma il 99,9 per cento delle volte che ho incontrato fuori dal campo persone con cui mi sono scannato in partita, ci siamo fatti due risate. Difatti il messaggio che mi ha fatto più piacere, quando mi sono rotto il ginocchio, è stato quello di Javier Zanetti. L’odio sportivo è quello che ci spinge a superare l’avversario: se gli si dà il giusto significato, è una componente essenziale dello sport».

Ha dei compagni che da avversario ha odiato?
«Higuain, ma conoscendolo mi ha sorpreso: i 9 sono egoisti, fanno un mestiere a parte, però lui ha un lato generoso, giocherellone. È un ragazzo impegnativo perché devi coccolarlo, stimolarlo. Ha bisogno di affetto per alimentare le potenzialità incredibili che ha».

Il futuro.

«Ho una visione di come dovrà evolversi il calcio, non so se tra cinque o dieci anni, ma non ancora le competenze per svilupparla. Mi vedo dietro una scrivania, non come ds o talent scout ma con un ruolo gestionale. Vorrei occuparmi di politica sportiva, se non fosse che è una parola che mi spaventa e che quello è un campo minato. Nel libro dico che mi piacerebbe lavorare all’Eca, ma era solo per dare un’idea: di sicuro, mi piacerebbe contribuire a riformare del calcio».

Nel libro dice che due giocatori che lo hanno deluso sono Balotelli e Felipe Melo. Ecco un passaggio riportato da Repubblica.

Balotelli è una persona negativa, senza rispetto per il gruppo. In Confederations Cup contro il Brasile, nel 2013, non ci diede una mano in niente, roba da prenderlo a schiaffi. Per qualcuno era tra i primi cinque al mondo, io non ho mai pensato neppure che potesse essere tra i primi dieci o venti. Uno anche peggiore era Felipe Melo: il peggio del peggio. Non sopporto gli irrispettosi, quelli che vogliono essere sempre il contrario degli altri. Con lui si rischiava sempre la rissa. Lo dissi anche hai dirigenti: è una mela marcia.

La risposta di Felipe Melo.

La replica di Balotelli.

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