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Calcagno (Aic): “I calciatori vogliono giocare, tornare alla normalità. Però non a tutti i costi”

“Nella stesura degli ultimi protocolli non ci hanno coinvolti, ma molte delle nostre osservazioni poi sono stati accolte. C’è unità d’intenti. Rischio infortuni? Ci sono calciatori più preoccupati e altri meno. E’ una criticità da affrontare”

Calcagno (Aic): “I calciatori vogliono giocare, tornare alla normalità. Però non a tutti i costi”

Il vicepresidente dell’Assocalciatori, Umberto Calcagno, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli.

“Nella stesura degli ultimi protocolli non ci hanno coinvolti, ma molte osservazioni da noi rivolte poi alla fine sono stati accolte. C’è unità d’intenti“.

Sui ritiri collettivi:

“Questa è una criticità che speriamo di risolvere. Ovvio che in caso di positività di un calciatore durante le competizioni, con il ritiro, la squadra coinvolta non potrebbe continuare a partecipare al torneo“.

Sulla data del 14 giugno come spartiacque per la ripresa del campionato.

“Niente eventi sportivi fino al 14 giugno? Ci siamo abituati a non innamorarci delle date. Dobbiamo iniziare a ragionare anche sui protocolli successivi: con quali protocolli l’eventuale ripresa verrà regolata? Le squadre affronteranno, alla ripresa, le trasferte. Pullman, aeroporti: dobbiamo iniziare a pensare ai passaggi successivi fin da adesso per non correre il rischio di renderci conto che a livello organizzativo certe situazioni non sono percorribili. Dobbiamo, in buona sostanza, ragionare adesso per evitare intoppi futuri”.

Sul rischio infortuni:

“Qualche rischio in più è fuori dubbio che ci sia. Il periodo di sosta è stato lungo, è una problematica che dovremo affrontare. Ci sono calciatori più preoccupati e altri meno sulla questione infortuni, ma è una criticità che va affrontata”.

Sulla Germania che ha ripreso a giocare.

“La Germania? Ha un’impostazione differente come sistema Paese durante questa pandemia. E’ una situazione che esula dal mondo dello sport, ma come sistema sportivo dobbiamo capire se gli sport di squadra possano o meno convivere col virus. La mia paura è che il virus arrivi anche all’autunno, quindi non dobbiamo fossilizzarci solo sul periodo attuale“.

Sulla posizione dei calciatori:

“I calciatori vogliono giocare, bisognerebbe evitare però le strumentalizzazioni. Vogliamo tornare alla normalità. Però non a tutti i costi. Poi ognuno ha la sua personale percezione del pericolo, noi invece abbiamo la responsabilità delle decisioni”.

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