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Science: non solo i polmoni, il coronavirus colpisce attaccando tutti gli organi

Occhi, cuore, cervello, sistema linfatico e nervoso, fegato, reni, intestino: la Covid-19 si sta dimostrando responsabile di molteplici effetti anche molto gravi su svariati altri organi

Science: non solo i polmoni, il coronavirus colpisce attaccando tutti gli organi

I polmoni, ovviamente, ma anche occhi, cuore, cervello, fegato, reni, intestino, il naso. Il coronavirus che ha chiuso mezzo mondo dentro casa, diventato tristemente famoso per le complicanze polmonari della Covid-19 (la malattia che innesca negli esseri umani), è in realtà responsabile di molteplici effetti anche molto gravi su svariati altri organi.

Science, una delle più autorevoli riviste scientifiche del mondo, ha raccolto i principali studi in corso sul coinvolgimento multi-organo della Covid-19, e ne ha pubblicato sul suo sito una sorta di riassunto dell’orrore. Con la gente in piena ansia da fase-2 la percezione del virus resta molto limitata, e invece le evidenze scientifiche descrivono pian piano una patologia complicata e con svariate ripercussioni sul corpo umano.

La principale via di contagio del virus, ormai lo sappiamo tutti, è attraverso le alte vie respiratorie: il virus le membrane cellulari ricche dell’enzima ACE2, inietta il suo RNA nella cellula e comincia a replicarsi fino a raggiungere i polmoni nei soggetti il cui sistema immunitario non riesce a fermare l’infezione in tempo.

La polmonite interstiziale è il risultato di una reazione molto violenta del sistema immunitario all’infezione: febbre, tosse e difficoltà a respirare autonomamente sono i sintomi. “Alcuni clinici – scrive Science – sospettano che la forza trainante nelle traiettorie in discesa di molti pazienti gravemente malati sia una disastrosa ed eccessiva reazione del sistema immunitario noto come “tempesta di citochine”. Le citochine sono molecole di segnalazione chimica che guidano la risposta immunitaria; ma in una tempesta di citochine, i livelli di alcune citochine aumentano ben oltre il necessario e le cellule immunitarie iniziano ad attaccare i tessuti sani.

“La vera morbilità e mortalità di questa malattia è probabilmente guidata da questa risposta infiammatoria sproporzionata al virus”, afferma Jamie Garfield, uno pneumologo del Temple University Hospital. Nei casi più gravi, la malattia progredisce, i livelli di ossigeno nel sangue diminuiscono sensibilmente e la respirazione diventa sempre più difficile. Science mostra anche le foto delle opacità che risultano evidenti dalle TAC e radiografie ai polmoni malati. Le tappe del calvario sono tristemente note: intubazione in terapia intensiva, e per alcuni la morte. Il problema è che spesso i farmaci utilizzati per placare queste reazioni eccessive abbattono il sistema immunitario, rischiando di ottenere poi l’effetto opposto, aiutando cioé i lvirus a prosperare.

Decine di ricerche segnalano che il virus attacchi anche il sistema circolatorio e il cuore: aritmie, coaguli di sangue nei vasi a causa dell’infiammazione, con rischio di trombosi ed embolie polmonari. L’infezione inoltre produrrebbe anche una costrizione dei vasi sanguigni: alcuni pazienti soffrono di ischemie alle dita dei piedi e delle mani. Una delle ipotesi allo studio è che la presenza di ACE2 sulle pareti dei vasi sanguigni e del cuore favorisca l’attacco del coronavirus.

La Covid-19 non risparmia il cervello e il sistema nervoso centrale. Sono stati segnalati casi di encefaliti gravi e di ictus. La presenza di ACE2 nella corteccia cerebrale potrebbe essere la causa anche di questo coinvolgimento, ma gli studi al riguardo sono ancora pochissimi.

Science riporta i risultati di uno studio condotto a Wuhan su 85 pazienti, che ha evidenziato gravi forme di insufficienza renale in un quarto dei pazienti. Non è chiaro se il coronavirus attacchi direttamente i reni, che potrebbero essere coinvolti anche solo di rimbalzo: l’assunzione di farmaci molto pesanti, come gli antivirali che vengono somministrati per rallentare la replicazione del virus, danneggiano spesso irreparabilmente i reni. Tanto che ora oltre ai ventilatori è in aumento la richiesta ospedaliera dei macchinari per la dialisi.

Stesso discorso potrebbe valere per il fegato, indicato come altro organo colpito da stress importanti: l’utilizzo di medicinali con fortissimi effetti collaterali potrebbe nascondere un’azione diretta del coronavirus.

Dove c’è abbondanza di ACE2, lì il virus fa danni. E ne fa le spese, per esempio, anche il sistema digestivo: retto, del duodeno e di altri tratti intermedi dell’intestino. La diarrea è uno dei sintomi riscontrati in circa un quinto dei pazienti.

Più popolari sono invece i sintomi minori, indicati da molti come segnali secondari importanti per distinguere la Covid da altre infezioni come una normale influenza. Un terzo dei pazienti ricoverati sviluppa la congiuntivite, come anche la perdita di olfatto e gusto: i ricercatori pensano che il virus attacchi anche le terminazioni nervose, distruggendone le cellule.

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