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Repubblica: molti no dei medici sociali al protocollo, penalmente rischiano loro. «Non è applicabile»

Il ministro Spadafora stupito dall’assenza di medici sportivi nella commissione protocollo. Se il campionato si ferma, quali i criteri per la Champions?

Repubblica: molti no dei medici sociali al protocollo, penalmente rischiano loro. «Non è applicabile»
Ph Carlo Hermann/KontroLab

Oggi è in programma l’assemblea di Lega Serie A. Nel suo articolo su Repubblica Fulvio Bianchi prende in serie considerazione l’ipotesi che il campionato non riprenda. Cita la richiesta del piano B da parte di Malagò. E tocca due punti. Uno riguarda i medici e il protocollo, l’altro i criteri per la Champions nel caso in cui la Serie A non si giochi più per questa stagione.

Molti club chiedono garanzie alla Figc, moltissimi medici sociali hanno sconfessato il protocollo della commissione voluta da Gravina e guidata dal professor Zeppilli. Non è applicabile, hanno detto. D’altronde, a rischiare (penalmente) sono loro e con loro anche gli amministratori delegati dei club. Basta ricordare il caso Astori. Inoltre, c’è il problema dei tamponi: dove sono? I calciatori, saggiamente, non vogliono passare per privilegiati. Anche lo stesso Spadafora si è stupito che nella commissione Figc non ci fosse nessuno della Fmsi, la Federazione medici sportivi riconosciuta dal Coni e diretta, con mano ferma, da Maurizio Casasco. Sempre più complicato uscire da questo pasticcio.

Vanno aggiunte le dimissioni dalla commissione Figc del medico del Torino Roberto Tavana: “era il fautore di una linea di estrema prudenza” ha scritto Repubblica questa mattina.

Per quel che riguarda l’assegnazione dei posti Champions, ci sono tre ipotesi: che vadano le prime quattro a questo punto della stagione; che questa stagione venga considerata nulla e che quindi venga ripescato il Napoli al posto della Lazio (ipotesi definita poco probabile); e poi l’assegnazione dei posti Champions in base al ranking e anche in questo caso il Napoli sarebbe dentro essendo la terza squadra italiana dietro Juventus e Roma e davanti alla Lazio. Resterebbero fuori Atalanta e Inter.

La più accreditata resta la prima.

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