Il presidente del Jaguars Giangiacomo Sello: Pensiamo di devolvere l’incasso in beneficenza agli ospedali impegnati contro il Covid 19″
Mentre in Italia è fortissimo il dibattito sulla ripresa del calcio che sembra voler far da padrone e ripartire nonostante l’emergenza ancora in corso e i 400 morti al giorno, Repubblica riporta che lo sport riparte a Codogno. Nella cittadina lombarda primo focolaio del coronavirus in Italia si aprirà infatti il 14 giugno il campionato di Serie B di Baseball, col derby tra i locali Jaguars e il Piacenza.
Lì la stagione del baseball italiano avrà i suoi primi lanci, le prime battute, i primi fuoricampo. È un progetto, un’idea di ripartenza della Federazione italiana baseball, precipitata sul silenzio dei 15 mila di Codogno, ancora sigillati in casa, sempre chiusi dal 20 febbraio: è loro, di Castiglione d’Adda e dei paesi limitrofi, il record di questa quarantena infinita. Saranno loro i primi, forse, ad avere una squadra e uno sport per cui tifare. Come, non si sa ancora. Ma si farà.baseball
Parla a Repubblica Giangiacomo Sello, l’attuale presidente dei Jaguars,
“C’è un silenzio irreale, abbiamo pianto i nostri morti, ma ora vogliamo ripartire, anche in onore a loro, vogliamo che la vita torni a fiorire”. Il campionato sarebbe dovuto iniziare il 5 aprile “ma già prima che si chiudesse tutto diverse squadre del nostro girone avevano manifestato paura nel venire a giocare da noi. Per diverse settimane siamo stati considerati gli appestati d’Italia. Anche per questo, non appena la Federazione ha dato vita a questo progetto, abbiamo voluto sposarlo in pieno”.
Non sarà facile riprendere gli allenamenti dopo tanto tempo di inattività, ma il baseball ce la vuole fare, dice ancora il presidente Sello per dare un segnale forte e tutto lascia pensare che si voglia partire a porte aperte
“Vorremmo fare qualcosa di bello ad esempio far fare il primo lancio della partita a un medico o a un infermiere, a testimonianza del loro lavoro, del loro eroismo nell’ora più buia di Codogno e del lodigiano, oppure devolvere l’incasso in beneficenza agli ospedali impegnati contro il Covid 19”.