Sul CorSera. Il 27% degli italiani è contrario. Il 19% la scaricherà sicuramente, il 31% lo farà probabilmente. Il 23% non risponde o non usa lo smartphone. Ma per funzionare l’app avrà bisogno del 60% della popolazione
Secondo un sondaggio condotto da Ipsos, il 27% degli italiani è contrario all’installazione dell’app Immuni sul suo telefonino. Tra questi, il 15% dichiara che «sicuramente» non scaricherà l’applicazione, il 12%, invece, dice che «probabilmente» non lo farà.
A scaricare sicuramente l’app sarà il 19% degli intervistati. Il 31% lo farà probabilmente.
Ci sono poi quelli che non rispondono o che non utilizzano lo smartphone, che sono il 23%.
In pratica, a dirsi disponibile ad utilizzare l’applicazione scelta dal Governo per il tracciamento dei contatti è un italiano su due. Una cosa non troppo positiva visto che è stato più volte ribadito che per essere efficace l’app dovrà essere utilizzata da almeno il 60% dei cittadini.
Del sondaggio scrive, oggi, il Corriere della Sera, che riporta le parole del direttore del dipartimento politico-sociale di Ipsos, Luca Comodo.
«Ci sono perplessità diffuse. Una parte della popolazione ha un atteggiamento di scetticismo e di attesa, vuole avere più chiari i termini di ingaggio. Si registrano perplessità importanti sulla privacy, su come saranno utilizzati i dati».
Tra i più propensi a scaricare la app ci sono imprenditori, liberi professionisti e dirigenti. Contrari, invece, gli abitanti dei piccoli comuni, gli operai e i dipendenti a tempo determinato.
Eppure in Italia non si esita a cedere le proprie informazioni a Google e Facebook. Sul punto, però, Comodo spiega:
«Questa però è una app governativa, c’è una sorta di giudizio a priori. Non è scontato che chi acconsenta al trattamento dei dati per finalità commerciali dica sì a livello di governo. Possono scattare maggiori resistenze».