Da oggi la Regione lavora ad un piano comune per la balneazione. Probabile stop alle spiagge libere. Non ci saranno le strutture in plexiglass, ma il distanziamento tra lettini e ombrelloni e servizi di sanificazione necessari
Sul Mattino alcune ipotesi su come sarà organizzato l’accesso alle spiagge napoletane in quest’estate in cui saremo alle prese con il virus.
Obiettivo imprescindibile: evitare assembramenti. Per questo da oggi la Regione Campania aprirà una conferenza di servizi per stilare un piano-spiagge. Nel caso in cui il 4 maggio il lockdown fosse allentato, occorrerebbe farsi trovare pronti.
“Al momento, l’ipotesi più probabile è che le spiagge libere la prossima estate possano essere off-limits. La balneazione potrebbe essere consentita soltanto dove ci sono gli stabilimenti che rendono possibile l’attuazione delle norme sul distanziamento sociale. E di lidi attrezzati in città ce ne sono pochissimi”.
Verrebbe meno la possibilità, per i napoletani, di accedere alle spiagge libere più gettonate della città: Rotonda Diaz, Marechiaro, Gaiola.
Per quanto riguarda la Rotonda Diaz, l’unica soluzione potrebbe essere quella
“di concedere in tempi record una deroga ad un concessionario che, attrezzando un lido, sarebbe poi chiamato a far rispettare la regola dei due metri di distanza tra le persone”.
Ma controlli andranno implementati anche per Marechiaro e Gaiola. Dove lidi ne esistono, ma c’è il problema degli ingressi contingentati da sorvegliare ulteriormente.
Il pericolo, però, è che, se l’accesso al mare venisse chiuso in città, i napoletani prenderebbero di assalto i lidi di Varcaturo, Miseno e Miliscola. E i sindaci, per evitare calche e assembramenti, potrebbero mettere in atto una serie di ordinanze.
Per questo motivo serve un piano comune, ben valutato in ogni aspetto.
“I titolari degli stabilimenti in questi giorni chiedono regole certe e i sindacati hanno scritto diverse lettere al governatore Vincenzo De Luca per fissare regole comuni. Non ci saranno le famigerate strutture in plexiglass. Ma c’è l’impegno di distanziare lettini e ombrelloni e garantire servizi di sanificazione di bagni, docce e prendisole per garantire l’igiene. 100mila gli addetti in Campania che rischierebbero di perdere il lavoro in caso di serrata obbligata”.