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L’accusa di medici e scienziati svedesi al governo: “Giocate alla roulette russa con la popolazione”

Dietro la svolta “rigorista” del governo un appello di accademici (tra cui il capo della fondazione Nobel): «Stiamo lasciando vincere il virus»

L’accusa di medici e scienziati svedesi al governo: “Giocate alla roulette russa con la popolazione”

La Svezia “adulta e responsabile” s’è già rimangiata la strategia di distanziamento volontario, e punta dritta verso il destino che sta toccando al mondo intero: contagi e vittime in aumento. Ma la polemica sull’atteggiamento di superiorità scandito dalle scelte del governo svedese va avanti. E dura da un po’.

“Ognuno è responsabile del proprio benessere, dei propri vicini e della propria comunità locale”, aveva detto il ministro degli Esteri Ann Linde sostenendo la tesi dell’Agenzia di sanità pubblica della Svezia, secondo cui gli svedesi sono abituati a praticare il buon senso nella vita quotidiana e quindi anche in questo caso avrebbero saputo come comportarsi.

Ma col passare dei giorni la percezione della “catastrofe” imminente ha preso piede anche nel governo, e il premier Stefan Löfven ha alla fine comunicato al Paese di prepararsi ad affrontare migliaia di morti.

La scorsa settimana duemila tra medici e gli accademici hanno firmato una petizione per sollecitare un’azione più dura, mentre uno scienziato ha accusato la Svezia di giocare alla “roulette russa con la popolazione svedese”.

Il capo della fondazione Nobel, Carl-Henrik Heldin ha chiesto misure più stringenti, e Cecilia Söderberg-Nauclér, un’immunologa del Karolinska Institute ha detto “Non stiamo facendo test a sufficienza, non stiamo tracciando i positivi, non stiamo isolando abbastanza, stiamo lasciando che il virus vinca”.

Lo stoicismo è un modo di vivere, in Svezia, scrive il Guardian. Una storia di 300 anni di amministrazione pubblica efficiente e trasparente e alti livelli di fiducia negli esperti e nei funzionari di governo hanno lasciato la gente incline a credere a ciò che gli è stato detto, e che coloro che dettano le regole hanno a cuore i loro interessi.

Il dubbio di essere gli unici giusti o gli unici in torto, guardando al resto del mondo che chiudeva case e frontiere, alla fine si è arreso all’evidenza. E ora anche la Svezia va verso il Lockdown. In ritardo.

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