El Mundo pone l’accento sulle comprensibili preoccupazioni dei giocatori in vista della ripresa della Liga. Chiedono garanzie per la propria salute
Ancora aperto il dibattito sulla ripresa del calcio in Spagna. Molti sono i dubbi sollevati anche dal ministro della Salute che ieri ha dichiarato
Mentre il mondo del calcio spagnolo si organizza lentamente per la ripresa partendo dalle analisi per tutti i giocatori, dirigenti e allenatori, El Mundo oggi fa il punto sui timori dei calciatori riguardo la possibile ripresa e le conseguenze che il coronavirus potrebbe avere su di loro nel caso si ammalassero.
Se mi ammalo, i miei polmoni staranno bene in futuro? La malattia non influenzerà la mia carriera?
Sono questi i dubbi di molti calciatori. Dubbi cui al momento è difficile dare una risposta precisa, anche se alcuni studi scientifici ad Hong Kong e Wuhan hanno rilevato perdite di funzionalità polmonare fino al 30% in alcuni pazienti guariti.
I servizi medici cercano di rassicurare i club, barcamenandosi tra gli interessi finanziari e la logica preoccupazione dei giocatori. È una questione molto delicata a livello legale, a causa delle responsabilità che ogni contagio potrebbe comportare. Sono fiduciosi che la Liga presenterà un documento in grado di soddisfare le richieste dei giocatori.
Intanto l’Associazione spagnola dei medici delle squadre di calcio osserva quello che accade negli altri Paesi come ad esempio l’Italia dove 17 sui 20 club di Serie A hanno espresso con una lettere i loro dubbi sul ritorno al gioco, che solo la Juventus, la Lazio e il Genoa non avrebbero firmato