Sul Fatto. Il documento con cui gli scienziati hanno indirizzato il governo. Presi in considerazione 92 diversi scenari a seconda delle aperture
Sul Fatto Quotidiano il documento in cui l’Istituto Superiore di Sanità ha ipotizzato 92 scenari diversi, a seconda delle aperture che sarebbero state decise nella Fase 2. Un dossier presentato al Governo una settimana fa, in cui si consiglia all’Esecutivo di andarci molto piano e di aprire gradualmente l’Italia.
Lo scenario più drammatico è alla lettera A, quello che prevede la riapertura di tutte le attività, comprese scuole e tempo libero. In questo caso, gli esperti stimano che il tasso di riproduzione del virus Rt (la previsione del numero medio di contagi a partire da una persona che ha contratto il virus) salirebbe tra il 2,06 e il 2,44 per una media di 2,25. Le terapie intensive, nonostante siano state potenziate, si riempirebbero di nuovo in meno di 40 giorni, l’8 giugno.
Nel report è scritto chiaramente cosa implicherebbe la riapertura delle scuole:
“Riaprire le scuole innescherebbe una nuova e rapida crescita dell’epidemia. La sola riapertura delle scuole potrebbe portare allo sforamento del numero di posti letto in terapia intensiva”.
Lo scenario 1 prevede la riapertura delle scuole ma non quella di tutti i settori produttivi, con il mantenimento dello smart working. I movimenti nel tempo libero e l’impiego dei mezzi pubblici ridotto al 10%. In questo caso le terapie intensive si riempirebbero il 20 ottobre.
Lo scenario C prevede la ripartenza di edilizia, commercio, ristoranti e hotel ma mantenendo lo smart working, la chiusura delle scuole e nessun limite nel tempo libero e nei trasporti. In questo caso l’Rt andrebbe a 1,69 e la saturazione delle terapie intensive si avrebbe il 31 agosto.
Peggio ancora lo scenario B: tutto aperto senza telelavoro, ma con scuole chiuse. In questo caso, l’Rt andrebbe all’1,86 e le terapie intensive sarebbero piene l’8 agosto.
Lo scenario 23 ipotizza la riapertura generalizzata dei settori produttivi, la chiusura dei ristoranti e delle scuole e la limitazione della libertà di movimento nel tempo libero. Inoltre, il mantenimento degli over 50 lontani dal lavoro ed evitare gli spostamenti extralavorativi per gli over 60. In questo caso l’Rt salirebbe a 1,01.
Dopo aver messo in campo tutti i possibili scenari, l’Istituto chiarisce che “persistono nuovi casi di infezione”, e che se l’Ro salisse anche di poco sopra l’1, “l’impatto sul sistema sanitario sarebbe notevole”. Perciò, consiglia di riaprire solo edilizia, manifattura e commercio correlato, evitando situazioni che possano favorire aggregazioni, come mercati e centri commerciali e utilizzando le mascherine.