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De Luca parla di focolaio al Vomero, Comune e municipalità: «Non è vero»

«Ci sono più contagi, non un focolaio». Positivi raddoppiati in una settimana. Potrebbe dipendere dalla presenza di molti medici. Entro 2-3 giorni si decide se prendere misure drastiche

De Luca parla di focolaio al Vomero, Comune e municipalità: «Non è vero»

Ieri il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha lanciato un allarme. In Campania ci sono intere famiglie positive al virus ed un pericoloso focolaio al Vomero. Su quest’ultimo punto si è aperto un dibattito tra le istituzioni.

La municipalità Vomero-Arenella è, fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, quella che ha la maggior parte dei contagiati della città. Nell’ultima settimana il numero dei positivi è aumentato, raddoppiato in pochi giorni. Tanto che De Luca ha paventato l’introduzione di misure più drastiche riferite al quartiere collinare.

Repubblica Napoli scrive che da Santa Lucia fanno sapere che è solo un’ipotesi e che sarà presa «in considerazione solo se la situazione dovesse peggiorare nei prossimi 2-3 giorni».

Il Comune ha risposto a De Luca con una nota firmata dall’assessore alla Salute, Francesca Menna.

«Dai dati che il Comune riceve ogni giorno dalle competenti autorità sanitarie, non si evince la presenza di un focolaio specifico, ma piuttosto una condizione già evidenziata nei giorni scorsi e cioè che il Vomero è il quartiere nel quale si è verificato il più alto numero di positivi, seguito da Chiaia».

Le ipotesi, per Menna,

«vanno dalla maggiore domiciliazione del personale sanitario, al maggior numero di tamponi eseguiti, ma possono essere avvalorate esclusivamente da studi epidemiologici, che il Comune ha richiesto».

Al Vomero ci sarebbe una maggiore concentrazione di medici e avvocati, in particolare, categorie professionali colpite dal virus in modo particolare.

Nel dibattito si è inserito anche Paolo De Luca, presidente della V Municipalità.

«Apprendo, con non poco rammarico, l’aumento dei contagiati da Covid 19, riscontrato. Ho immediatamente avuto un confronto con i vertici Asl e intendo chiarire sin da subito che più che parlare di focolai è corretto parlare di alto numero di casi. Questo non deve però generare e diffondere allarmismi».

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