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CorSport: 18 club su 20 sono per la ripresa. La Lega cerca l’unità per trattare con il Premier

Contrari solo Brescia e Torino. Pronta la lettera con cui chiedere al Premier (giudicato più morbido verso il calcio) date certe per allenamenti e partite. I club sono contrari ad allenarsi senza giocare    

La lettera che la Serie A vuole indirizzare al governo per chiedere una volta per tutte, chiarezza sul futuro non è ancora partita. Ieri il consiglio informale della Lega ne ha discusso. Fino alle 22,30, scrive il Corriere della Sera, mancavano ancora le firme del presidente del Brescia Cellino e di quello del Torino Cairo.

“Per ora il conto parla di 18 favorevoli e 2 contrari al documento”.

Oggi il presidente di Lega Dal Pino ribadirà ai due contrari la necessità di una linea unitaria. I club vogliono risposte certe sulla possibilità che il campionato vada avanti o meno.

“Perché riprendere gli allenamenti senza la certezza di ripartire con il campionato non è ritenuto accettabile. Tra oggi e domani, quando è in programma l’assemblea, la lettera partirà. In un modo o nell’altro”.

La lettera era già pronta martedì ma, scrive il quotidiano sportivo, “è rimasta nel cassetto perché ogni parola è stata soppesata con grande attenzione”.

In via Rosellini sono convinti che la linea di Conte sia più morbida rispetto a quella di Spadafora, per questo i club vogliono coinvolgere il Premier nella discussione.

“In via Rosellini non hanno dubbi: se si decide di riavviare la produzione (gli allenamenti), è obbligatorio riprendere anche con la distribuzione del prodotto (le partite). Altrimenti si devono pagare gli stipendi dei giocatori, senza ottenere nessun vantaggio pratico. E ci sarebbe comunque il pericolo di rimanere intrappolati nelle cause con i broadcast che stanno cercando di non corrispondere l’intera ultima rata dei diritti tv”.

I proprietari delle squadre vogliono che a decidere sia il governo, e senza tirarla troppo per le lunghe.

“Se davvero il governo valuterà che bisogna voltar pagina e seguirà il modello francese, in tanti si metteranno l’animo in pace, ma, viene fatto notare, la scelta sarebbe comunque di tenore opposto rispetto a quelle portate avanti dai governi inglese, spagnolo e tedesco. Che tra parentesi sarebbero anche i tre campionati più vicini a quello italiano come fatturato, mentre quello francese tra i top 5 è l’ultimo”.

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