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Conte alla Camera: “Attenzione, un quarto dei contagi arriva da contatti familiari”

Il Governo valuterà aperture sperimentali dei nidi e delle scuole dell’infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attività ludiche ed educative destinate ai nostri bambini

Conte alla Camera: “Attenzione, un quarto dei contagi arriva da contatti familiari”

Il premier Conte nella sua informatica alla Camera di oggi ha toccato diversi punti riguardo all’emergenza coronavirus. In primo luogo ha sottolineato come la maggioranza dei contagi sia nelle famiglie

“Da contatti familiari un quarto dei contagi”.

Risulta chiaro che nonostante le numerose aperture, il contenimento resta l’unica arma per affrontare il virus

“Lo voglio dire chiaro: a rischio di apparire impopolare il governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità della vita precedente. Ci piacerebbe, ma dobbiamo avere consapevolezza che il virus continua a circolare nella nostra comunità. Abbiamo 105mila casi di contagiati accertati, senza contare i molti di più casi non accertati”.

È chiaro a tutti, dopo anche le numerose critiche, che il piano per la fase due non è un piano che possa piacere a tutti e che non è fatto per raccogliere consensi

”Questo è un piano che persegue l’interesse generale, anche con misure impopolari. Non è un programma elettorale destinato a raccogliere il consenso”.

Il Premier poi ha definito inaccettabili le libertà di alcuni entri regionali che hanno ritenuto di poter scegliere liberamente di partire prima, come nel caso della Calabria

“un piano di iniziative improvvide di singoli enti locali, iniziative che comportino l’introduzione di misure meno restrittive di quelle disposte su base nazionale non sono possibili, sono quindi da considerarsi illegittime. Se oggi la violenza dell’epidemia mostra i primi segnali di riduzione, non possiamo permettere che gli sforzi compiuti da tutti risultino vani. Passare dalla politica del chiudiamo tutto all’apriamo tutto rischierebbe compromettere gli sforzi”.

Per quanto riguarda invece la situazione dei bambini, forse i più colpiti dal lockdown ha aggiunto

“occorrerà valutare la possibile riapertura, in modalità sperimentale, dei nidi e delle scuole dell’infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attività ludiche ed educative destinate ai nostri bambini”.

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