Il professore del Pascale al Mattino: «Tra giovedì e venerdì alla Toscanella e al Rione Alto c’era anche traffico. Non vanifichiamo tutto. Nessuno può sentirsi al sicuro. Colpiti anche i giovani»
«In Campania siamo stati bravi, abbiamo fatto enormi sacrifici: non vanifichiamoli. Non dobbiamo abbassare la guardia, restiamo a casa, continuiamo a fare attenzione, e tutto andrà bene».
Sono le parole di Paolo Ascierto al Mattino. Il professore del Pascale ha avviato la sperimentazione del farmaco Tocilizumab, usato finora con risultati positivi sui pazienti Covid-19 in tutta Italia. Si dice preoccupato perché vede troppa gente per strada, come se i napoletani avessero inteso la riduzione dei contagi degli ultimi giorni come un “libera tutti”.
«Vedo gente in giro senza mascherine che non rispetta la distanza sociale, ma il numero di infezioni è ancora alto».
Soprattutto, troppo movimento alla Toscanella e al Rione Alto.
«La Toscanella non “mente”: tra giovedì e venerdì scorso c’era anche traffico. Stessa situazione nella zona ospedaliera, al rione Alto. Sembra prevalere il “rompete le righe”».
Sono atteggiamenti pericolosi.
«Atteggiamenti, che non voglio dire irresponsabili, ma dettati dalla sensazione che sia tutto finito, sono pericolosi in una fase tanto delicata come quella della graduale ripresa delle attività. Ora non si può tirare sospiro di sollievo».
Sono proprio i dati rassicuranti, secondo Ascierto, ad aver influito negativamente.
«Un giorno a Napoli si sono avuti zero contagi, per quattro consecutivi non è morto nessuno, sono diminuiti i pazienti nelle terapie intensive. Ma basta poco perché la situazione peggiori».
Le raccomandazioni sono sempre le stesse: mantenere il distanziamento sociale, uscire solo se necessario, lavarsi spesso le mani e indossare sempre la mascherina. Anche i bambini.
«Sì, tutti devono indossarla. In particolare, i bimbi possono non avere i sintomi ma trasmettere l’infezione: e il virus circola, è ancora lontana la scoperta di un vaccino e l’immunizzazione di massa».
Nessuno può dirsi al riparo dal virus. E’ vero che i più colpiti sono gli anziani e chi ha patologie pregresse, ma in terapia intensiva ci sono finiti anche giovani.
«Abbiamo trattato con successo un ragazzo del 1993. Di appena 27 anni, e tanti colleghi medici… Persone che mai avremmo immaginato di vedere in terapia intensiva… Solo i grandi sacrifici del lockdown hanno consentito il contenimento dei casi. Ma, è decisivo ripetere, non basta appunto un giorno di contagi zero: come recita un vecchio adagio, una rondine non fa primavera. Occorre che un andamento costante, e poi è necessario avere il vaccino».
Sulla decisione di De Luca, di autorizzare la corsa, in Campania, in alcune fasce orarie, si dice favorevole.
«Bene le fasce orarie, niente jogging di gruppo. Resta fondamentale mantenere la distanza tra persone»