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«Per far ripartire l’economia basta abbattere la burocrazia e la tutela delle Belle arti»

Il presidente Confapi a Repubblica: «Chiudere per 10 giorni le attività non è un problema, lo facciamo sempre ad agosto. Basta con chi blocca tutto»

«Per far ripartire l’economia basta abbattere la burocrazia e la tutela delle Belle arti»
Repubblica intervista Maurizio Casasco, presidente Confapi, medico dello Sport e amministratore dell’azienda bresciana Cds. Si esprime sullo stop alle attività economiche per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19.
«Si possono chiudere tutte le attività per sette o dieci giorni ad eccezione di quelle davvero essenziali. Lo facciamo ad agosto, possiamo benissimo farlo per fronteggiare questa emergenza sanitaria».
La priorità, in questo momento, è contenere il contagio. Occorre lasciare aperte solo le attività essenziali, dunque l’alimentare, la farmaceutica e la manutenzione direttamente collegata ad esse. Inserire tra queste le filiere è sbagliato.
«Essenziale vuol dire essenziale, non bisogna giocare con le parole. Non facciamo le cose all’italiana usando le filiere come scusa per allargare le maglie. Chiudere per dieci giorni non è un problema, stiamo discutendo del nulla».
Ora non è utile fare previsioni sulle perdite economiche indotte dalla chiusura delle fabbriche, dichiara.
«Sappiamo tutti che sarà una catastrofe dal punto di vista economico, ma lo sarà sopratutto se non individuiamo ora le soluzioni per il futuro. Questo dobbiamo fare anziché l’elenco di quel che perdiamo».
E suggerisce cosa fare, una volta finita l’emergenza, per far ripartire l’economia.
«Intanto bisogna abbattere la burocrazia. Basta con il garante della Privacy che ti impedisce, in questi giorni, di chiedere se un parente di un lavoratore ha la febbre. Basta con il codice degli appalti! Basta con la tutela delle Belle arti che blocca tutto».
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