Tutto è nato da uno spot “satirico” di Canal+. Il canale francese si scusa e lo ritira, ma il Comune ora pensa ad un’azione legale
Che ai francesi gli italiani non siano particolarmente simpatici è un’antica leggenda. Ma oggi torna di attualità per un caso che riguarda la pizza. Lo raccontano i quotidiani cittadini.
Durante il programma satirico «Groland Le Zapoi», in onda sul francese Canal+, è andato in onda un video il cui protagonista è un pizzaiolo che, raffreddato, sputacchia su una pizza appena sfornata. La pizza “Covid19”, per intenderci. Il video fa parte di una serie di inserti in cui si ironizza anche sulle contromisure francesi all’epidemia.
Il caso ha destato parecchio scalpore. La prima a denunciarlo è stata Giorgia Meloni. La presidente di Fratelli d’Italia ha ricordato che gli alimenti italiani non presentano rischi per la salute e ha definito il video «disgustoso».
Idem il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova. Su Twitter ha scritto:
«Il video andato in onda in Francia è vergognoso e raccapricciante. Pretendiamo delle scuse».
E Canal+ si è scusata. Ha ammesso di aver sbagliato ed ha annunciato la rimozione del video e una lettera di scuse all’ambasciatore italiano a Parigi.
Il presidente del gruppo, scrive il Corriere del Mezzogiorno, Maxie Saada, ha detto di «comprendere i sentimenti di dolore e rabbia degli italiani». Ed ha aggiunto:
«A nome della direzione di Canal Plus teniamo ad esprimere le nostre scuse più sincere all’Italia, a tutti gli italiani e alla comunità italiana in Francia».
Saada si è anche detto
«solidale nella prova che l’Italia, come la Francia, sta attraversando».
Del resto, anche l’ambasciata francese in Italia si è dissociata dal video esprimendo solidarietà all’Italia.
Il video ha naturalmente fatto il giro del mondo, scrive il quotidiano. Provocando le reazioni dei pizzaioli napoletani.
Repubblica Napoli scrive che il Comune cittadino non è rimasto a guardare. Anzi, ora pensa ad azioni legali. Lo dichiara, al quotidiano, Flavia Sorrentino, responsabile dello Sportello “Difendi la città”.
«A breve incontrerò le associazioni di pizzaioli per adottare un’iniziativa comune e una risposta adeguata. Ho invece già provveduto ad interessare l’avvocatura comunale allo scopo di valutare eventuali azioni legali. Napoli e la pizza sono un binomio indissolubile che saranno difesi e tutelati in tutte le sedi».