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Il presidente dei medici del calcio: “Dalla parte dell’Aic e Malagò, bisogna bloccare tutto”

A CalcioNapoli24 Live: “I miei colleghi sono preoccupati da quest’incertezza. In un momento di grave emergenza anche disputare gare a porte chiuse porta aggregazione di persone”

Il presidente dei medici del calcio: “Dalla parte dell’Aic e Malagò, bisogna bloccare tutto”
foto Hermann

Ai microfoni di CalcioNapoli 24 Live è intervenuto Enrico Castellacci, presidente dei medici del calcio italiani e del Guangzhou.

“Già venti giorni fa dissi che non sarebbe stata un’eresia bloccare i campionati di calcio. Ci furono delle obiezioni, mi fu detto che sarebbe stata un’offesa all’intelligenza dei tifosi. Oggi il virus è in piena attività, mette a dura prova le strutture sanitarie ed il personale medico. Mancano macchinari fondamentali per la sopravvivenza. Io con molta chiarezza sto dalla parte dell’AIC e di Malagò. Rimango allibito che non si riesca a trovare una soluzione unitaria e dalla lentezza delle decisioni. La salute è la priorità per tutti. In Cina immediatamente hanno sospeso i campionati di calcio. Da noi non si tratta di calcio, si tratta di bloccare tutte le attività sportive. Tra l’altro, sapete che sono Presidente nazionale dei medici del calcio italiano, i miei colleghi sono preoccupati da quest’incertezza. Per bloccare il virus abbiamo necessità di decisioni, a livello sportivo e sociale. Il gioco non vale più la candela. Il calcio è importante per tutti noi, ma in un momento di grave emergenza, anche se non bisogna fare psicosi, anche disputare gare a porte chiuse porta aggregazione di persone. Una squadra porta con sé almeno 50 persone, poi consideriamo i giornalisti: c’è aggregazione di persone. In un momento in cui da tutto il mondo ci viene detto che è meglio stare a casa, mi sembrerebbe un controsenso. In Italia il caos nasce dagli interessi economici, da troppi interessi. In questo momento si deve tamponare il virus. In Cina c’è una situazione politico-sociale diversa, lì è bastata una decisione per bloccare tutto. Non ci sono state polemiche”.

Su Euro 2020:

“Già ora le competizioni europee sono a rischio. E’ ovvio che anche l’Europeo, grandissima manifestazione di aggregazione, potrebbe essere a rischio. Anche Infantino è dubbioso a riguardo. Il problema è che mancano due mesi, la speranza è che tra due mesi si possa vedere un po’ di sereno, altrimenti sarebbe davvero un problema devastante. A quel punto l’ultimo dei pensieri sarebbe far svolgere un Europeo”.

Il medico si è espresso anche su un Comitato scientifico tra i medici dei club di Serie A:

“Non penso che una commissione tecnico-scientifica abbia la potenzialità di bloccare o meno il campionato. Penso e spero che possano dare dei consigli utili. Le decisioni devono essere prese dall’alto, dalla politica. Non possiamo sottostare a tutte queste indecisioni. Dispiace vedere che non c’è stata unione di intenti e che ci siano stati tutti questi dissidi che non hanno fatto bene all’immagine. Ci sono delle problematiche economiche enormi, ma non solo nel campo sportivo. Tutta l’economia sta subendo delle defaillances enormi. L’OMS non l’ha ancora detto ma ci troviamo di fronte ad una pandemia: globalizzazione del virus eclatante. Da medico, onestamente, mi rendo conto i grandissimi problemi a cui andiamo incontro”.

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