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Ceferin: «Critiche idiote per Atalanta-Valencia, chi è l’Uefa per dire che non si gioca?»

Il numero uno Uefa a Repubblica: «Non penso alle finali di coppa a porte chiuse. Si potranno giocare nello stesso giorno coppe e campionati»

La Repubblica intervista il presidente della Uefa Aleksander Ceferin che parla anche di Atalanta-Valencia ma non solo. Prova a difendersi. Nessuna domanda invece su Liverpool-Atletico Madrid che è stata fatta giocare dopo la dichiarazione di pandemia da parte dell’Oms.

Ecco alcune risposte del numero uno del calcio europeo che mostra una consapevolezza decisamente distante da quella di Ancelotti e Valdano.

«Per l’Europeo dovevamo esaminare più di 100 contratti, parlare con sponsor e broadcaster. Non si fa in un giorno. Quando c’è stata Valencia-Atalanta, si giocava ancora dappertutto in Europa. Era a porte chiuse e sui tifosi radunati davanti allo stadio la giurisdizione era delle autorità spagnole. Ho sentito anche una critica idiota per l’andata a Milano. Il 19 febbraio nessuno sapeva che la Lombardia sarebbe stata il centro dell’epidemia. Chi eravamo per dire non si gioca? Ci sono autorità preposte».

Per lui i campionati riprenderanno.

Ricominciare a metà maggio, a giugno o anche alla fine di giugno. Poi, se non ci riusciamo, probabilmente la stagione è persa. C’è anche la proposta di finire questa stagione all’inizio della prossima, che comincerebbe un po’ più tardi. Vedremo la migliore soluzione per leghe e club. Se i club iniziano a giocare, anche noi possiamo finire le coppe. Si possono sfruttare le stesse date. Esempio: martedì Milan-Inter e anche, che so, Barcellona-Juventus. Lo stesso giorno: è una situazione speciale e unica.

Sulle porte chiuse:

«Mi è difficile immaginare tutte le gare a porte chiuse, ma ora non sappiamo se riprenderemo, col pubblico o senza. Se non ci fosse alternativa, sarebbe meglio finire comunque i campionati. Posso dire che non penso alle finali delle coppe europee a porte chiuse».

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