Gli striscioni in città e il rifiuto della maglia di un signor calciatore come Callejon fanno pensare ad una vera ‘nziria camorroide da autoreferenzialità
La crisi esistenziale che affligge l’uomo moderno pare aver investito prepotentemente anche una parte (seppur sparuta ma rumorosa) del tifo napoletano che sembra disperatamente alla ricerca di attenzione e legittimazione. Conseguenza naturale della riluttanza al cambiamento, all’adattamento ad un calcio che non ha più posto per logiche da XX secolo. Contro tutto e tutti, contro il presidente, contro l’allenatore e contro i giocatori, anche al cospetto di un secondo posto magari insipido ma certamente non fallimentare come qualcuno ha strumentalmente voluto far percepire.
Una domenica di striscioni di contestazione esposti in città e del rifiuto della maglia delle 300 presenze di un signor calciatore e professionista come Callejon fanno pensare ad una vera ‘nziria camorroide da autoreferenzialità.
Ma siamo proprio sicuri che tutto ciò abbia a che fare con il famigerato troppo amore per la maglia? Appunto la maglia.