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Nella ripresa il Napoli fa il Napoli e passeggia sulla Roma (1-4)

Dopo un primo tempo svagato e irritante, la squadra di Ancelotti ne segna tre e domina la Roma inconcludente. In gol Milik, Mertens, Verdi, Younes

Nella ripresa il Napoli fa il Napoli e passeggia sulla Roma (1-4)
during the Serie A football match AS Roma vs SSC Napoli at the Olimpico Stadium.

“Pallotta pezzo di merda, Pallotta pezzo di merda”. O ancora: “Ci avete rotto il cazzo, ci avete rotto il cazzo”. Canta in coro la Curva Sud che a inizio partita intonava “Vesuvio lavali col fuoco”. È finita così Roma-Napoli, è finita 1-4 con i giallorossi mortificati e ridotti al ruolo da comprimari dal Napoli che pure ce l’ha messa tutta – siamo sarcastici – nel primo tempo a non chiudere la partita. Perché il Napoli ha giocato un primo tempo da schiaffi. È andato in vantaggio dopo due minuti, con un gol delizioso di Milik su pregevole assist di Verdi: delizioso cucchiaio, Arkadiusz in area se l’è portata avanti col tacco, si è girato e ha sparato alla Batistuta.

Dalla partita sono arrivati segnali importanti. Il Napoli è in salute, avrebbe potuto segnare altri gol alla Roma, ma deve imparare a non distrarsi, a non mollare dal punto di vista mentale. Perché nel cacio ci vuole un attimo a riaprire le partite.

Infatti dopo il gol al secondo minuto

gli azzurri hanno incredibilmente messo in mostra tutto il campionario di leziosità di cui dispone. L’esatto contrario di quel che predica Carlo Ancelotti (applaudito dall’Olimpico alla lettura delle formazioni). Una squadra deve allenarsi a essere determinata, deve allenare il proprio killer instinct. Conosciamo tutti il calcio, non si può scherzare col fuoco. Con nessuno. Tantomeno con la Roma che è apparsa squadra disastrata ma è pur sempre sesta in classifica.

Il Napoli ha giocato il primo tempo con una sufficienza irritante. Verdi si è divorato un gol (ma era in fuorigioco) e Mertens Milik hanno gestito male una ripartenza che ha condotto il polacco in rete ma era oltre la linea della palla. E così, a fine primo tempo, Meret è uscito su Schick e ha provocato il rigore trasformato da Perotti.

Negli spogliatoi immaginiamo che Ancelotti si sia fatto sentire. Il Napoli è entrato in campo con la determinazione che compete a una squadra seconda in classifica e nei quarti di finale di Europa League. Insomma a una grande squadra. È un difetto su cui il Napoli dovrà lavorare.

Ovviamente non dimentichiamo che il Napoli, nonostante Ancelotti è allenatore che rifugge gli alibi, ha giocato senza Albiol, Insigne, Zielinski, con Fabian Ruiz reduce dall’influenza (ma ha dominato a centrocampo) e gli impegni con le rispettive Nazionai. In panchina, oltre ai due portieri, erano arruolabili soltanto quattro calciatori più uno della Primavera: Ounas, Malcuit, Younes, Luperto e Gaetano. Nel secondo tempo sono entrati i primi tre che

Nella ripresa, il Napoli l’ha risolta in dieci minuti. Un altro gol a freddo, al 48esimo, con Dries Mertens che ha appoggiato in rete un cross rasoterra di Callejon, cross che attraversato indisturbato l’area piccola fino a Dries. Il Napoli ha trovato il tempo di sprecare la terza rete Milik lanciato solo di fronte a Olsen, ha aspettato troppo e si è fatto raggiungere e rimpallare il tiro da Fazio che pure non è un fulmine di guerra.

La chiusura è arrivata al 54esimo su contropiede. Perché segnare in contropiede non è reato. Da azione di calcio d’angolo della Roma. Koulibaly ha appoggiato a Fabian Ruiz che si è involato sulla sinistra e ha messo in mezzo per Verdi che in area ha segnato.

La partita, di fatto, è finita qui. Anche se ci sono stati un po’ infortuni. Mertens la lasciato il campo malconcio. Hysaj forse per un problema muscolare. E infine è entrato Younes per Verdi. E il tedesco, che è un signor giocatore, ha segnato il secondo gol consecutivo per il 4-1. La Roma può recriminare solo per una traversa colpita da Nzonzi sull’1-3 dopo respinta diMeret su tiro violento di Cristante.

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