Da oggi sostituirà ufficialmente Hamsik. Ai viola segnò la doppietta nella Coppa Italia maledetta. A Firenze si infortunò nel suo momento migliore con Benitez
La doppietta in Coppa Italia
Il giorno in cui Insigne divenne definitivamente capitano del Napoli si giocò Fiorentina-Napoli. E per certi versi non poteva che essere così. Lorenzo ci arriva dopo aver giocato 224 volte con la maglia azzurra. Sette stagioni. Ha atteso il suo momento, ed è arrivato. Ed è arrivato contro la Fiorentina squadra che ha segnato la carriera di Lorenzo. In positivo e in negativo.
È contro la Fiorentina, nel 2014, che Insigne si rende protagonista della vittoria nella finale di Coppa Italia. Nella tragica serata che avrebbe condotto alla morte di Ciro Esposito. Fu Insigne a decidere quella finale con due reti nel primo tempo. Due gol in contropiede, o in ripartenza se preferite. In un momento difficile per lui, uno dei tanti. Poi ci pensò Dries a segnare il gol della sicurezza, quello del 3-1.
L’infortunio
Pochi mesi dopo, però, Firenze diventò lo stadio maledetto. In pochi ricordano quell’infortunio che segnò la stagione di Lorenzo e del Napoli. Il lungo lavoro di Benitez stava cominciando a produrre frutti. Il Napoli era reduce dalla strepitosa vittoria sulla Roma di Garcia, ridotta a comprimaria. Al San Paolo finì 2-0, ma fu un massacro sportivo, soprattutto nel primo tempo. Insigne giocò 45 minuti sontuosi. Da un suo cross, deviato, nacque il primo gol di Higuain in rovesciata.
Sembrò l’alba di un nuovo Napoli. E invece sette giorni dopo, a Firenze, Insigne andò via sulla sinistra, saltò un uomo ma nel tornare a terra il ginocchio fece crack. Il crociato. Si capì subito. Il Napoli vinse quella partita (l’ultima vittoria del Napoli a Firenze), segnò Higuain ma la stagione fu segnata da quell’infortunio. Lui rientrò mesi più tardi e partecipò alla goleada contro la Sampdoria di Mihajlovic.
Poi lo scudetto buttato
Firenze e la Fiorentina hanno regalato a Insigne due momenti importanti della sua carriere, nel bene e nel male. Ma non è finita qui. A Firenze, nella partita finita 3-3, segnò una rete deliziosa, bellissima, uno dei suoi tiri a giro che andò a morire sul secondo palo. Non bastò per vincere. E poi la partita che ben conosciamo, quella dello scorso anno. Lo scudetto buttato, che sia in albergo o sul campo. È un campo non indifferente per Insigne. Ed è giusto che parta ufficialmente da Firenze la sua avventura di capitano del Napoli.