Le agenzie di betting hanno investito 1,5 miliardi di sterline nel marketing durante la scorsa stagione. Hanno accettato il provvedimento perché temono regole più severe.
Il provvedimento
Giro di vite del calcio inglese sulle pubblicità degli operatori per scommesse sportive. Un accordo con i bookmaker ha sancito lo stop delle pubblicità delle agenzie di betting durante gli eventi live, come ad esempio le partite di Premier League. La notizia è stata data dal sito specializzato Palco23, e citata in Italia da Calcio&Finanza. Anche in Italia si parla di un provvedimento simile, anzi qualche giorno fa qualcuno addirittura paventava la possibilità di una serrata, da parte dei club di Serie A, in caso di approvazione della volontà di Luigi Di Maio.
Ovviamente, la decisione presa nel Regno Unito avrà delle ripercussioni importanti sulle casse delle tv. Dopotutto, gli inserzionisti più impattanti dal punto di vista economico arrivano proprio dal mondo del betting (esattamente come avviene in Italia). Si calcola che l’industria del gioco abbia investito 1,5 miliardi di stelline nelle campagne di marketing dello scorso anno. Inoltre, SkyBet dà il nome alle competizioni di livello inferiore alla Premier League.
Secondo quanto riporta Calcio&Finanza, comunque, «il consenso condiviso per questo provvedimento nasce soprattutto dal forte rischio che il regolatore possa introdurre divieti più severi». Insomma, fermare gli spot durante i 90′ di una partita è una specie di compromesso.