I numeri e le percezioni confermano che Lorenzo e Dries, in questo momento, rappresentano la miglior soluzione possibile per tutti i Napoli di Ancelotti.
Il tema dell’attacco
Nella narrazione del calcio, il tema dell’attacco e del gol è sempre quello più suggestivo, più dibattuto. Dopotutto, una delle massime più famose di Marcelo Bielsa parla proprio di questo: «Il futbol offensivo è infinito». Per quanto riguarda il Napoli, la certezza di quest’ultimo periodo si fonda sulla coppia Insigne-Mertens. Ne ha parlato già Alfonso Fasano nella sua analisi tattica di Napoli-Empoli, pubblicata poco fa:
Oltre alla tripletta, Mertens ha messo a referto 9 passaggi chiave. È una statistica importante, che sottolinea come in questo momento Ancelotti non possa pensare di modificare il sistema con Mertens e Insigne in avanti. Lorenzo e Dries compongono una coppia con caratteristiche molto particolari, assecondate in maniera perfetta dal gioco del Napoli. Non a caso, ieri la squadra di Ancelotti ha messo insieme appena 4 cross tentati in 90 minuti. Lo stesso Insigne ha disputato una partita di buona creatività, con 4 occasioni costruite, seconda quota degli azzurri.
Ecco, anche il titolo dello stesso pezzo fa riferimento all’argomento-attacco: “Napoli-Empoli ci spiega perché gioca Mertens”. Ovvero: se Insigne è l’uomo simbolo del cambiamento tattico imposto da Ancelotti, in questo momento Dries è imprescindibile.
L’adattabilità di Dries e Lorenzo
Prima dell’inizio dell’era-Ancelotti, una delle perplessità maggiori faceva riferimento a Mertens, alla sua interpretazione del ruolo di prima punta. In molti pensavano che il gioco del nuovo allenatore potesse essere distante da quello di Sarri, in questo modo Dries avrebbe perso efficacia in fase realizzativa. Come dire: se Mertens ha caratteristiche particolari, può rendere solo all’interno di un certo sistema.
Bene, il match contro l’Empoli ci ha dimostrato (ancora una volta) come il tandem con Insigne funzioni a prescindere dall’approccio al gioco del Napoli. Anche in occasioni di partite pensate, impostate e giocate in maniera diversa, Lorenzo e Dries lavorano bene, si cercano bene, si trovano, soprattutto fanno gol. Purtroppo il giudizio di e su un attaccante si esprime e si declina quasi esclusivamente intorno alle sue cifre realizzative, ieri sera Insigne e Mertens hanno prodotto quattro gol (più un assist a testa), ma un analista può e deve andare oltre questa matematica superficiale.
Ci sono quindi due parametri per eleggere Mertens-Insigne come coppia titolare: l’adattabilità e il rendimento rispetto al gioco della squadra e le reti messe a referto. Ecco, da entrambe le angolazioni Ancelotti può essere soddisfatto. Contro l’Empoli, come contro il Psg, un piano partita pensato per attaccare in verticale è stato concretizzato sotto porta con grande efficacia. Tre di cinque gol nati in contropiede certificano questa considerazione.
I gol di Napoli-Empoli
Nel match contro la Roma, il Napoli ha giocato in maniera diversa, è stata una squadra più orientata al possesso, ha comunque prodotto, e il fatto che abbia segnato un solo gol rientra in una particolare casistica. Lo dicono i dati: Insigne e Mertens contano 14 gol in campionato, sono la miglior coppia d’Italia, hanno realizzato un gol ogni 108 minuti (Lorenzo) e ogni 88 minuti (Dries). Più altri tre totali in Champions. Anche la seconda chiave di lettura dà indicazioni positive ad Ancelotti.
Tante opportunità
Ieri sera è entrato Milik, eppure Ancelotti non ha rinunciato alla “sua” coppia. Anzi, negli ultimi minuti di Napoli-Empoli c’erano in campo, contemporaneamente, il centravanti polacco, il tandem Insigne-Mertens e anche Callejon, a destra. Il famoso 4-2-4 (oppure 4-4-2, oppure 4-2-3-1) spesso immaginato da Sarri e poi implementato da Ancelotti. Una soluzione iper-offensiva che potrebbe essere riproposta in futuro, solo che in questo momento il Napoli ha un attacco che funziona. Il reparto Insigne-Mertens convince e segna, fino a raggiungere quota 25 reti in 11 giornate di Serie A. In attesa di Juventus-Cagliari stasera, nessuno ha fatto meglio. Nessuno si avvicina a certe cifre.
Le perplessità su Mertens si sono diradate, Ancelotti ha cambiato qualcosa nello sviluppo della manovra ma ha trovato in lui un attaccante (un attaccante, lo dicevamo già l’anno scorso) non pienamente corrispondente al suo storico idealtipo, ma in grado di fare la differenza. Soprattutto quando può duettare con un “nuovo” compagno di reparto, quel Lorenzo Insigne mai così prolifico sotto porta. Lorenzo e Dries si integrano, si completano, funzionano (eccome) anche in modo diverso rispetto al passato. Anche se sostenuti e serviti da un gioco differente. Anzi, dati alla mano segnano addirittura di più. In attesa che Milik possa tornare ad un certo standard di forma e rendimento, Ancelotti è in buone mani. Anzi, ha saputo riconoscere e creare il contesto adatto per due attaccanti atipici, eppure fortissimi.