Il quotidiano sottolinea l’inutilità dei venti calci d’angolo battuti e rileva che Ancelotti saggiamente non si è aggrappato all’alibi del rigore
Ancelotti non cerca alibi
Maurizio Nicita, sulla Gazzetta dello Sport, analizza la scialba prestazione di ieri del Napoli.
“Il Napoli – scrive – deve interrogarsi e trovare in fretta le risposte a una prestazione deludente, al di là del risultato, che lo fa scivolare a -8 dalla Juve. Due pali (di Insigne e Koulibaly) e un rigore reclamato (su una spallata poco urbana di Obi a Callejon) non possono far urlare alla sfortuna per una pretendente allo scudetto che affronta in casa l’ultima della classe, finora capace di subire 2,5 gol a partita. Ed è lo stesso Ancelotti, con la saggezza che lo contraddistingue, a non cercare alibi e a focalizzare i problemi.
I venti calci d’angolo
“Fra le riflessioni che il tecnico azzurro dovrà fare col suo staff c’è un dato che sta diventando eclatante: il Napoli è l’unica squadra di A che non ha mai segnato di testa. E ieri questa inefficacia è apparsa lampante in 20 calci d’angolo (record assoluto di questo campionato) che non hanno portato un solo pericolo a Sorrentino: fossero giocati con tocchi corti ad aggirare o con i classici cross. E se non ci riesci contro la peggior difesa del torneo è più di un campanello d’allarme”. C’è da notare che il Napoli ha il secondo miglior attacco del campionato: 26 gol, secondo solo ai 28 della Juventus.