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Il 10% dei diritti tv sarà diviso in base all’impiego dei giovani italiani

Una quota degli introiti per i diritti tv sarà suddivisa in base al minutaggio degli Under 21. Potrebbe essere diluita al 6%, ma è un’iniziativa giusta.

Il 10% dei diritti tv sarà diviso in base all’impiego dei giovani italiani

Quota non ancora definita

Una nuova iniziativa del governo per la ripartizione dei diritti tv. La bozza della legge di bilancio (ne abbiamo già parlato stamattina in relazione al modello di finanziamento alle federazioni, con la “cassaforte” tolta al Coni) dovrebbe prevedere una quota destinata a chi impiega di più i giovani italiani. Secondo i nuovi criteri, regolati dal decreto Lotti, gli introiti dalle tv sono divisi in questo modo:

  • 50% in parti uguali
  • 30% risultati sportivi (15% relativo all’ultimo campionato, il 5% relativo ai risultati storici a il 10% relativo all’ultimo quinquennio)
  • 20% in base a criteri di audience tv e spettatori allo stadio

Proprio quest’ultimo punto potrebbe/dovrebbe essere modificato. Scenderà al 10% o al 14% (in base a una possibile nuova modifica), e la parte restante sarà divisa in base al minutaggio degli Under 21 italiani. Questa la descrizione precisa: «La ripartizione degli introiti per i diritti tv è determinata sulla base dei minuti giocati negli ultimi tre campionati da giocatori cresciuti nei settori giovanili italiani, di età compresa tra i 15 e i 21 anni e che siano stati tesserati per l’attuale società per almeno tre interi Campionati di serie A».

Calcio&Finanza ha calcolato che questa quota potrebbe valere tra i 70 e i 110 milioni complessivi da dividere per le 20 squadre. Una stima basata sui 1,4 miliardi complessivi annui, 1,135 considerando i contributi a Infront, la mutualità, il paracadute e i premi per le coppe.

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