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Tebas al Psg: «Chi imbroglia, non dovrebbe giocare la Champions»

Le parole di Javier Tebas a L’Equipe: «Noi crediamo che i club che gonfiano i loro ricavi commerciali mettano in crisi il sistema calcio».

L’intervista a L’Equipe

Javier Tebas (ancora) contro il Psg. Il boss della Liga è andato di nuovo all’attacco del club francese sulle pagine de L’Equipe, nel mirino la presunta alterazione del bilancio tramite rigonfiamenti dei ricavi commerciali. Le parole del dirigente spagnolo: «La Liga ha denunciato il Psg alla Uefa nell’agosto del 2017. Riteniamo che il club non soddisfi i criteri del fair play finanziario. Non è stata un’iniziativa promossa da uno o più club, tantomeno da Real Madrid e Barcellona. Anzi, quando abbiamo presentato la denuncia non esisteva neanche la possibilità che Neymar si trasferisse in Francia. La nostra visione delle cose è che una condotta finanziaria di questo tipo comprometta la stabilità del calcio professionistico in Europa. È un discorso che vale anche per il Manchester City, qualsiasi società che cerchi di aggirare i paletti del FPF con contratti sponsor non realistici altera la competitività».

«Come conseguenza di certi comportamenti – aggiunge Tebas – abbiamo notato un’inflazione del prezzo dei giocatori. Da questo punto di vista, i dati sono oggettivi. Le altre società hanno bisogno di investire maggiori quantità di denaro se devono avere a che fare con dei veri e propri club-nazione».

Il commento sulle decisioni dell’Uefa: «Il fatto che le prime due sentenze non siano concordi dimostra come il Psg abbia sbagliato, imbrogliando sui suoi conti. Vedremo quale sarà la prossima sanzione, la mia opinione è che un club che ha imbrogliato non debba partecipare alla Champions League».

Il conflitto di interessi

Secondo Tebas, alla base delle sanzioni morbide della Uefa ci sarebbe un problema di conflitto di interessi: «Credo sia difficile che il Psg venga punito in maniera esemplare. Per un motivo semplice: il proprietario del Psg è anche presidente di beIN Sports, che acquista i diritti della Champions League. In altri settori sarebbe una condizione… difficile da capire. E da gestire».

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