Fallo netto di Boateng, non visto dall’arbitro e non segnalato dal Var. Dopo un buon impatto della tecnologia, primo errore grave.
Prima del gol svedese
Abbiamo scritto qualche giorno fa del “nuovo” utilizzo del Var al Mondiale, dell’impatto positivo sulla kermesse russa. Ora siamo costretti a parlare di un episodio gestito male dall’intera squadra combinata arbitri + Var. È successo ieri sera, nei primi minuti di Germania-Svezia. I tedeschi attaccano in massa, subiscono una delle tante ripartenze della prima frazione di gioco, e Berg si trova a tu per tu con Neuer. Baoteng (che nella ripresa sarà espulso) interviene male, da dietro, sul centravanti scandinavo. Il difensore del Bayern non tocca assolutamente il pallone, quindi fallo e anche cartellino rosso.
In realtà sull’espulsione ci sarebbe da discutere, data la scomparsa della tripla penalizzazione (rigore + espulsione + squalifica). In quest’ottica, ricordiamo il cartellino rosso a Koulibaly durante in occasione di Fiorentina-Napoli. Allora, il rigore inizialmente accordato a Simeone portò al giallo; la punizione “definitiva”, invece, valse l’espulsione del centrale francosenegalese.
Tornando a Germania-Svezia: il rigore c’era ed era anche netto. Il Var, in questo caso, avrebbe potuto optare per una segnalazione all’arbitro. Ricordiamo il protocollo: chiaro ed evidente errore, quindi mancata “vista” di un fallo da parte dell’arbitro. Come dire: qui non si tratta di valutare un contatto, quantomeno di vederlo. E il Var non è intervenuto per segnalare all’arbitro una scorrettezza netta da parte di un difensore. Insomma, come è sempre successo in Italia e in tutto il mondo: l’arbitro e il Var possono sbagliare. Certo, ora sono meno “giustificati” quando l’errore è così palese. Un peccato, per lo svolgimento della partita, per come è arrivato il risultato finale.