I due “grandi litiganti” hanno messo fine alla guerra fredda degli ultimi giorni. Ma le strategie sono ancora divergenti, Sky vorrebbe acquistare per esclusiva mentre Mediapro punta ad allargare la base di abbonati.
L’articolo della Gazzetta
È un disgelo promettente, quello registrato ieri nel rapporto tra Mediapro e Sky. La Gazzetta dello Sport scrive del primo incontro tra le due “litiganti” per i diritti tv. A Milano, in un hotel, a sancire la fine della «freddezza» tra i due attori più importanti per quanto riguarda il calcio italiano e le televisioni. Fino a ieri Mediapro aveva incontrato tutte le altre società interessate alle licenze, cioè Mediaset, Perform, Tim, Vodafone. Ora, invece, ecco la resa dei conti con l’azienda di Murdoch, quella che era rimasta maggiormente scottata (eufemismo) dall’acquisto dei diritti da parte di Mediapro.
Secondo la Gazzetta, la svolta è arrivata insieme con il pagamento dei 64 milioni di anticipo da parte dei manager spagnoli. Il resoconto di questo faccia a faccia, almeno sulla rosea, è stringato: «Sky ha chiesto alla controparte in che modo volesse vendere i diritti e costruire i pacchetti ma Mediapro è rimasta molto abbottonata dicendo di non aver deciso e lasciando aperte tutte le soluzioni. Risposte evasive che suonano come strategiche. A ogni modo, gli spagnoli hanno fatto sapere che domani pubblicheranno il bando perla sublicenza dei diritti e hanno assicurato che la procedura rispetterà pienamente le linee guida. Insomma, prestissimo le carte verranno svelate e si capirà su quali basi potrà concretizzarsi la discesa in campo di Sky e degli altri broadcaster».
Strategie
Stando sempre a quanto riportato dalla Gazzetta, l’idea di Sky si baserebbe su un acquisto per esclusive. Mediapro, invece, puntava ad aumentare la base degli abbonati strizzando l’occhio agli operatori cosiddetti Over the Top. Per ora si viaggia nell’incertezza. La realtà della cose, però, «potrebbe portare di nuovo Mediapro a bussare ai club per provare a convincerli a realizzare il canale tematico, vero sogno nel cassetto dei catalani, non contemplato dal bando vinto». Al momento, però, questa ipotesi sembra decisamente lontana.