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Javier Tebas, il manager della Liga conteso come un top player

La Gazzetta racconta il momento di Javier Tebas: la Liga gli offrirà il rinnovo del contratto (con clausola), una parte della Serie A lo vuole come amministratore delegato di Lega. Proprio come un calciatore.

L’articolo della Gazzetta

I manager del calcio come i calciatori. È il business del football, tanto che oggi la Liga spagnola (intesa come istituzione governativa del campionato iberico) si riunirà per adeguare il contratto di Javier Tebas. Che, di mestiere, gestisce per l’appunto la Liga. Questo nuovo accordo porterà Tebas a raddoppiare lo stipendio (fino a 1,2-1,3 milioni netti all’anno) più bonus. E prevede anche una clausola per scongiurare l’arrivo di una nuova offerta lavorativa da un’altra nazione. Esattamente come un centrocampista, o un attaccante. Solo che Tebas non gioca a pallone.

La Gazzetta racconta questa storia molto significativa. Oggi, l’assemblea dei club spagnoli delibererà l’offerta che – a quanto pare – allontana definitivamente Tebas dall’Italia. Il manager è infatti il candidato numero uno al ruolo di ad della Lega Serie A. Sponsorizzato soprattutto da Urbano Cairo, presidente del Torino. La riunione d’urgenza convocata in Spagna vuole «sfruttare le incertezze italiane. L’assemblea di Lega Serie A andrà deserta dopo che otto club hanno annunciato la loro assenza. Mancherà così il numero legale».

Le parole di Tebas

Sulla Gazzetta, ci sono anche le dichiarazioni del diretto interessato: «Io non ho preso alcuna decisione in merito al fatto di restare in Spagna o di accettare l’offerta italiana: questa è un’iniziativa dei club di Liga e Segunda che non controllo e sulla quale non ho alcuna
informazione. E infatti non sarò nemmeno presente in sede per l’assemblea. Vedremo cosa succede, sono in attesa anche io».

Il problema vero, al solito, sono gli equilibri interni alla Lega Serie A. Che, come spiega la Gazzetta, «continua a essere spaccata in due. È vero che Tebas non convince  alcuni club (si tratta, pur sempre, di rinunciare al protagonismo assembleare) ma se la votazione fosse singola probabilmente la spunterebbe. Il problema è che va inserita in un pacchetto di nomine, in primis quella del presidente, ancora
in alto mare. I club firmatari della lettera stoppa-elezioni (Juve, Inter, Roma e altre) hanno chiesto di aspettare il ritorno del commissario di Malagò (a fine mese) e l’assegnazione definitiva dei diritti tv (Mediapro deve avere l’ok Antitrust). Se Tebas restasse in Spagna, prenderebbe quota la candidatura di De Siervo, capo di Infront».

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