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Repubblica: Mediapro ai cinesi, tutti i dubbi sull’operazione

La società spagnola che ha acquistato i diritti tv del campionato di Serie A è stata rilevata da un colosso cinese, nonostante il diktat di Pechino. Una questione di timing o di tecnologia?

Repubblica: Mediapro ai cinesi, tutti i dubbi sull’operazione

L’articolo di Repubblica

«Mediapro, multinazionale spagnola che due settimane fa si è aggiudicata per la cifra di un miliardo, cinquanta milioni e mille euro, i diritti tv della Serie A – dunque la Serie A stessa -, è da ieri in mani cinesi». Si apre così il pezzo pubblicato questa mattina da Repubblica. Il quotidiano romano, però, spiega che il passaggio di mediapro ai si tratta di un’operazione essenzialmente finanziaria, che non porterà a grandi stravolgimenti nella gestione dei diritti tv della Serie A.

Leggiamo: «I soldi dei cinesi non andranno dentro Mediapro. Che infatti sta ancora cercando di risolvere il nodo della fidejussione da un miliardo da presentare alla Lega a garanzia della propria offerta. A una prima occhiata l’acquisizione potrebbe sembrare l’ennesima dimostrazione di forza del capitalismo cinese nel settore dello sports & entertainment. Se non fosse per la tempistica, quantomeno strana. Dopo un periodo di “espansione”, il governo cinese, a partire dall’estate del 2017, ha fatto dietrofront. Ha definito, “irrazionali” quegli investimenti all’estero delle proprie imprese, e ha vietato alle proprie banche di finanziarli».

I probabili motivi

A questo punto, quindi, sorge spontanea la domanda sul perché di questa acquisizione. Se l’è chiesto anche Repubblica, che prova a far risalire la ricostruzione ai mesi prima del diktat. Leggiamo: «Come mai allora proprio nei giorni in cui Wanda comunica il suo addio all’Atletico, Orient Hontai è autorizzato a entrare con una quota così rilevante in Imagina? E per giunta in un business di cui non avrebbe il controllo, visto che il patto di sindacato firmato lascia il controllo gruppo spagnolo nelle mani dei suoi fondatori, Taxto Bennet e Jaume Roures?».

Secondo Bennet, Hontai avrebbe acquistato Mediapro perché l’azienda spagnola è leader nella ripresa e produzione di immagini sportive, per impatto tecnologico e contenutistico. E quindi, rispetto ad una squadra di calcio, garantirebbe un apporto più concreto all’economia cinese. Repubblica “sconfessa” questa teoria: «È un ragionamento che funzionerebbe. Se non fosse che Mediapro lavora esattamente nello stesso campo di Wanda/Infront facendo più o meno le stesse cose».

Quindi, il tutto si ridurrebbe a una questione di tempo. Hontai aveva ottenuto l’esclusiva prima dello stop agli investimenti esteri, anticipando proprio Wanda e la società francese Vivendi. Quindi, non avrebbe potuto più tirarsi indietro. In ogni caso, conclude Repubblica, è una buona notizia non solo per le casse del gruppo, ma anche per un risvolto giudiziario: «I cinesi hanno infatti rilevato anche il pacchetto azionario di un socio storico che si era fatto scomodo. Si tratta di Gerard Romy, uno dei fondatori. Romy è accusato dall’Fbi di aver “accettato e/o facilitato il pagamento di tangenti (per l’acquisizione di diritti tv, ndr) e altri pagamenti illeciti a funzionari della Fifa”, nell’ambito del cosiddetto Fifa gate».

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