L’editorialista: «Sarri non ha cambi da 50 milioni. Questa è le differenza, non le facce virili. È morto da vivo, come aveva chiesto»
Non solo bacchettoni
La Gazzetta stamattina offre due facce. Quella bacchettona e critica di Sebastiano Vernazza e quella indulgente di Luigi Garlando. Che comincia la sua analisi così: “Sarri è morto da vivo, come aveva chiesto alla vigilia”. Rimarca ovviamente “quella mezz’ora da incubo all’inizio” e ricorda al tecnico che “il mondo è pieno di gente dalla faccia da membro virile: non basta schierarne 11 per battere il City”.
Garlando guarda in faccia la realtà: “Hamsik ha tradito ancora una volta in una partita torrida, Mertens ha tremato sul dischetto e oltre. Sarri non ce li ha cambi costati 50 milioni come Bernardo Silva. È qui che si è creata la differenza, oltre che sul piano dell’intensità di gioco allenata molto meglio dalla Premier che dalla Serie A”.
I meriti del Napoli
Riconosce al Napoli il merito di aver “strambato e cercato vento nuovo nel campo di regata. Non la solita bellezza, ma anche la sofferenza e rabbia agonistica di cui di solito in Italia non ha bisogno. Ghoulam ha strappato il rigore con un’azione personale, senza triangoli, quasi una bestemmia per il vangelo sarriano. Ma è proprio qui che il Napoli ha meritato: si è trasfigurato oltre le proprie abitudini per sopravvivere e far guerra ai più forti. Quest’esperienza di sofferenza sul pianeta dei marziani del Pep lo farà crescere ancora e gli darà forza nuova sulla strada dello scudetto”.