In questo modo, il Milan “risponde” ai dubbi sulla sua stabilità finanziaria. La previsione di introiti per fine stagione arriva a 263 milioni.
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Dopo Pallotta e la D’Amico, il Milan decide di prendere il toro per le corna. E fa una scelta comunicativa semplice, eppure geniale. Costruisce un montaggio semplice, un video senza immagini ma solo con scritte nere su fondo rosso (e il logo in bassorilievo sullo sfondo) in cui spiega. Sì, spiega, semplicemente spiega. Spiega il suo bilancio, e insieme risponde alle “insinuazioni” di alcuni operatori calcistici sul mercato e sul piano finanziario pluriennale. Il video è incorporato sotto, vi riportiamo dopo i punti fondamentali.
I fatti prima di tutto, anzi i numeri (nostri e veri): mettiamoli nero su bianco #weareateam #weareacmilan pic.twitter.com/T87ptU7h8A
— AC Milan (@acmilan) 26 agosto 2017
In pratica, la dirigenza rossonera chiarisce i seguenti punti:
- 14 (11+3) i giocatori regolarmente acquistati e rinnovati
- 80 milioni in fidejussioni depositate in Lega nell’ultimo mese
- 0 euro in esposizione debitoria verso il sistema bancario
- 0 euro di anticipazioni di nuovi crediti dal closing in poi
- 130 milioni come finanziamento chiesto al Fondo Elliott da rimborsare entro ottobre 2018
- 236 milioni il bilancio della scorsa stagione
- 263 milioni i ricavi previsti a budget per questa stagione
- 84 milioni come aumento di capitale deliberato e sottoscritto dopo il closing
Non sfuggano le virgolette intorno alla dicitura “nero su bianco”, probabilmente un fine virtuosismo linguistico. L’obiettivo del video, chiaramente, era quello di portare dei dati che supportassero la tesi del “tutto giusto”, “tutto legale”, “tutto trasparente”. Non a caso, il montaggio economico termina con la frase “i numeri nostri e veri”.
La virtuosità di questi parametri è stata confermata da molti articoli di Calcio&Finanza (qui un’antologia), ma anche dall’intervista di Umberto Lago, “padre” del Fair Play Finanziario. Insomma, pare davvero tutto perfetto. Al netto della D’Amico o di Pallotta, dei loro dubbi che erano un po’ di tutti noi. E che adesso sembrano davvero non aver ragione d’esistere. Al Milan “basterà” avere dei grandi risultati, nei prossimi anni, per non avere problemi. Parola al campo, quindi. Unico e ultimo giudice, come al solito.