Il gol in casa dell’Hoffenheim è il punto esclamativo ad un inizio di carriera folgorante, vissuto tra le coccole del Liverpool e dell’idolo Gerrard.
Gol
Trent Alexander-Arnold, ieri sera, non ha segnato solo un grandissimo gol con un meraviglioso calcio di punizione. No, è anche tanto altro. Rappresenta qualcosa di più. Basta guardare la foto qua sotto, per rendersi conto che non stiamo esagerando con la retorica. Accanto a Jamie Carragher, che ieri sera ha prontamente twittato il tutto, c’è un giovanissimo Alexander-Arnold. Già del Liverpool, con il Liverpool. Maglia rossa, futuro già scritto. Futuro da campione, forse.
⚽️?? pic.twitter.com/DlQAutfe6R
— Jamie Carragher (@Carra23) 15 agosto 2017
La prima certezza è arrivata ieri sera, perché un calcio di punizione del genere, come quello segnato da Alexander-Arnold, è roba per gli eletti del gioco. Specie quando sei un classe 1998, anzi non hai ancora compiuto 19 anni perché spegnerai le candeline ad ottobre. Ecco, Alexander-Arnold è la risposta momentanea alle storie di Neymar e gli altri ammutinati, perché parliamo di un ragazzo nato a Liverpool e cresciuto nell’Academy del club.
Nessun prestito, la trafila giovanile e poi l’esordio in prima squadra, con Klopp, nello scorso campionato. Ieri sera, con una soluzione balistica discretamente spettacolare, è diventato il terzo calciatore più giovane di sempre a segnare con la maglia Reds. Non che questo, in realtà, porti molta fortuna, se si considera che i primi due di questa particolare graduatoria sono Michael Owen e David Fairclough. Si tratta di due calciatori importanti nella storia del Liverpool, ma con una carriera non all’altezza di un avvio così scoppiettante.
Come e dove gioca
Arnold (diminuiamo le battute) è un calciatore dalla collocazione tattica incerta, anche perché in realtà è il modulo di Klopp a essere liquido, quindi incerto a sua volta. Nasce e viene impiegato formalmente come laterale basso, ma l’interpretazione del ruolo è quanto mai moderna, fluida, Arnold segue sempre l’azione ed è pronto a proporsi come soluzione di passaggio sull’out destro.
Nelle ultime ore, a prescindere dal ruolo in campo, sono venuti fuori numerosi articoli che lo avvicinano a Steven Gerrard. Anche perché lo stesso Stevie G si è congratulato con lui dopo la partita di ieri sera. Ovviamente, l’accostamento è di tipo narrativo: Gerrard è stato l’idolo del giovane Trent, si sono appena incrociati all’interno del club e ora l’uno vede giocare l’altro definendolo «un esempio di bellezza». Niente male.
Il futuro
Alcuni quotidiani inglesi, assecondando uno spirito quasi italiano, si sono spinti oltre gridando al “nuovo Coutinho”, ma ovviamente si tratta di un’esagerazione di stampa. Al di là della differente dimensione tattica, la storia di Arnold è appena all’inizio. Il sodalizio con Klopp è potenzialmente perfetto per uno sviluppo organico, completo, e soprattutto ad altissimo livello. La Premier, la Champions ormai a un passo: questi saranno i palcoscenici di Arnold, in quest’annata che è appena iniziata. Anzi, la grande Europa è arrivata (arriverà) anche (se non soprattutto) grazie a lui. A un colpo di genio in mezzo a una partita di sostanza, e intelligenza. Sarà bellissimo capire e vedere dove potrà arrivare.