Nei giorni della polemica, Ferlaino diceva: «Lo scudetto è un falso problema, il Napoli deve stare ai vertici. Prima o poi, verrà».
Sfogliare i giornali dell’epoca è esercizio tanto affascinante quanto sorprendente come abbiamo visto qui. Sempre in qui giorni post Tolosa, ci si imbatte, sul Mattino, in alcune dichiarazioni di Corrado Ferlaino che – chissà come mai – sta vivendo una secnda giovinezza mediatica. È ormai ovunque, sui giornali e in tv, ed elargisce consigli su come allestire una società vincente.
Ecco cosa disse in quei giorni in cui il dibattito fu aperto da Maradona e Bianchi che definirono il Napoli non da scudetto: «La mia idea è che il Napoli non deve porsi il problema se sia o meno da scudetto. Ciò contribuisce a drammatizzare la situazione. Bisogna invece lavorare per tenere sempre il Napoli nelle posizioni dell’alta classifica; così, prima o poi, si vincerà». Ricorda qualcuno.
Ma non è finita. Sentite Pier Paolo Marino, sempre sul Mattino del 7 ottobre 1986: «Di questi tempi non è possibile scoprirsi finanziariamente, il calcio vive una fase di risanamento ed il Napoli ha deciso di affidarsi a un esperto, il dottor Curti, proprio per studiare una politica di investimenti che non comprometta il bilancio».
Il Napoli era su Junior, poi il coinvolgimento nel calcio scommesse fece saltare l’affare. E Ferlaino spiega che altri calciatori così non ce ne sono: «E allora tanto vale rimanere così, è inutile spendere soldi, non possiamo sprecare il potenziale economico di questo pubblico dando in pasto alla gente un giocatore che potrebbe compromettere i futuri piani tecnici e finanziari».
Lo stesso Ferlaino, il giorno del raduno estivo, in piena polemica per il mancato acquisto del secondo straniero, dice a Repubblica: «Al sensazionalismo di un acquisto, preferisco il migliore equilibrio del bilancio».