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La nuova Champions: 4 club italiani ai gironi, conteranno anche i risultati storici

Dopo il sorteggio della prima fase, l’annuncio del nuovo format: più soldi ai club, rivisti criteri di qualificazione e meccanismi di ranking e teste di serie.

La nuova Champions: 4 club italiani ai gironi, conteranno anche i risultati storici

La nuova Champions League: una realtà che si concretizzerà, ufficialmente, già venerdì dopo il sorteggio della prima fase. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la Uefa comunicherà già a Montecarlo il nuovo format della competizione. Sempre 32 i club ammessi ai gironi, con 4 squadre qualificate direttamente per i tornei più importanti (Spagna, Inghilterra, Germania e Italia). Respinta, invece, l’idea di introdurre delle vere e proprie wild card per “meriti storici”, da destinare ai club rimasti fuori dal sistema di qualificazione classico.

Il peso della storia

Il passato del club entrerà in gioco quando ci saranno da ripartire i premi: oggi il totale è diviso tra market pool (40%) e risultati (60%), dal col nuovo formato la prima quota sarà abbassata fino al 20%. I club riceveranno più soldi rispetto a prima, e all’interno dei calcoli per la nuova ripartizione dei premi entreranno anche bacino d’utenza e risultati storici. Un po’ come avviene in Italia per la suddivisione dei diritti televisivi. L’accordo tra l’Uefa e un comitato esecutivo straordinario dei club non sarà ratificato prima del 15 settembre, ma venerdì potrebbe essere il giorno del primo step. Cambieranno anche il ranking per club e il meccanismo delle teste di serie per gironi e fase ad eliminazione diretta.

Una soluzione che pare far felice i club più importanti, sempre alla ricerca di maggiori fonti di ricavo. Eppure, siamo ancora lontani dalla famosa Superlega. Che, a scanso di equivoci, sarebbe la soluzione più remunerativa per le squadre più ricche del Vecchio Continente. Uno studio di Oliver & Ohlbaum, ripreso anche dal sito specializzato Calcio&Finanza, mostra come un torneo a 24 squadre con 20 club provenienti da Inghilterra, Spagna, Germania, Italia e Francia, genererebbe 500-600 milioni in più di diritti televisivi nel primo triennio e altri 600-700 in quello successivo. Per i club partecipanti, che diventerebbero 24, significherebbe incassare 20-25 milioni di euro in più rispetto a oggi, a partire dalla stagione 2018-2019. Forse un po’ troppo, soprattutto per lo “spirito sportivo” che la Uefa sembra voler preservare per la manifestazione. Ma solo per il momento.

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