Una classica d’altri tempi, questo Napoli-Bologna. Più da anni Sessanta/Settanta che da nuovo millennio, soprattutto a causa del continuo andirivieni dalla serie B della squadra emiliana. Abbiamo scelto di raccontare cinque vittorie del Napoli, questa volta, anche per cercare di esorcizzare la qualifica di “bestia nera” dell’avversario che stasera, dopo la vittoria dell’andata, proverà a ripetersi anche al San Paolo per ipotecare definitivamente la salvezza. Da Pellegrini ad Hamsik, cinque precedenti positivi, anche se un po’ dimenticati, nelle sfide a Napoli tra azzurri e rossoblù.
22/4/1979, Napoli-Bologna 2-1
L’esordio o quasi dei televisori a colori mostra una delle maglie più rivoluzionarie della storia del Napoli, fondo azzurro con una banda bianca sulle spalle. È il Napoli che doveva essere di Di Marzio e che invece passò al cavallo di ritorno Vinicio che conduce in porto una stagione da sesto posto che vuol dire qualificazione Uefa. Il massimo possibile per una squadra ancora imperniata su Savoldi e che al motore ha aggiunto il miglior calciatore del campionato precedente, Roberto Filippi.
La sfida del 22 aprile è una bella partita sbloccata subito dal Napoli con Claudio Pellegrini alla sua prima stagione in maglia azzurra. Il pareggio del Bologna al quarto d’ora con Castronaro che va in fuga sulla destra e trova al centro un perfetto inserimento di Vincenzi. Nella ripresa, il gol del definitivo 2-1: cross al centro dalla sinistra di Majo, Savoldi manca il pallone e Vinazzani a rimorchio batte Zinetti. Tre giorni dopo, Vinicio e i suoi batteranno il Perugia (2-1) nei quarti d’andata di Coppa Italia. Poi, saranno eliminati in semifinale da un sorprendente Palermo, squadra di Serie B. Scudetto della stella al Milan, Bologna salvo all’ultima giornata per differenza reti.
4/4/1982, Napoli-Bologna 2-0
È un anno balordo per Napoli e Bologna, pur in contesti completamente diversi. Gli azzurri di Marchesi sono reduci dalla lotta scudetto dell’anno precedente ma non sono riusciti a ripetersi. Dopo un girone d’andata moscio anziché no, da 16 punti in classifica, il ritorno sembra andare in una direzione diversa: in 9 partite, 5 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta, pur pesante (0-3) nel derby del Partenio contro l’Avellino. Napoli-Bologna è l’occasione per confermare il trend positivo contro una squadra che soffre invece le pene di una stagione in zona retrocessione. Nonostante l’esordio positivo, dalle giovanili, di un sedicenne di cui si dice un gran bene: Roberto Mancini.
La partita è a senso unico, il Napoli domina e sblocca il risultato un attimo prima dell’intervallo con uno degli 11 gol in carriera di Peppe Bruscolotti. Nel secondo tempo, emblematico autogol della stagione rossoblu, con Fabbri che devia in rete un innocuo cross dalla destra. A fine anno, Napoli quinto in classifica e felsinei retrocessi in Serie B per la prima volta nella storia.
27/10/1996, Napoli-Bologna 3-2
La sfida col Bologna dà il via alla bellissima illusione di Gigi Simoni che costruisce un Napoli piacevole e che mette paura un po’ a tutti nell’autunno del 1996. Prima dello scontro con i felsinei, due vittorie, due pareggi e due sconfitte per una squadra che, come si suol dire, “cerca ancora di trovare l’amalgama”.
Lo trova, insieme a tre bei gol, in un pomeriggio che lancerà il Napoli a un filotto da sei risultati utili consecutivi, compreso un pareggio in casa della Juventus campione d’Europa. I tre bei gol arrivano tutti dopo il vantaggio rossoblu siglato da Nervo, bravo a battere Taglialatela con un destro radente il palo da dentro l’area di rigore. Poi, si scatena il Napoli: segna Caccia con un insospettabile rigore a cucchiaio, poi tocca al compagno di giochi Aglietti (splendida deviazione volante su cross di Caccia). Chiude i giochi Cruz, con una splendida girata di destro al volo in piena area di rigore. Nel finale, Bresciani segna il gol della paura ma finirà 3-2. A fine anno, gerarchie ribaltate: Bologna splendente al settimo posto, Napoli tredicesimo.
18/10/2009, Napoli-Bologna 2-1
Abbiamo già parlato, oggi e in qualche modo, di questa partita. È la prima di Mazzarri, che sostituisce proprio Donadoni, attuale tecnico felsineo, dopo la Rivoluzione d’Ottobre voluta da De Laurentiis. E inizia male, esattamente com’era andata la breve esperienza del tecnico bergamasco sulla panchina partenopea.
Inizia male perché un calciatore che ha sempre dato il meglio di sé nelle sfide contro gli azzurri, tale Adailton, indovina una punizione gioiello e sembra sconfessare subito il ribaltone voluto dal presidente, che insieme a Donadoni ha messo alla porta anche il diggì Marino. Invece, va diversamente: il Napoli tira fuori dal cilindro quella garra, quel cuore e quella determinazione che saranno le caratteristiche principali dell’era mazzarriana. Il pareggio di Quagliarella, con un tocco lesto su azione d’angolo; il gol del vantaggio a tempo abbondantemente scaduto, con Maggio che sbatte in porta una splendida intuizione di Lavezzi. Un Napoli operaio che vince e si lancerà verso un grande campionato, chiuso al sesto posto, e un futuro roseo che dura ancora oggi. Per il Bologna, che due giorni dopo sostituirà l’allenatore Papadopulo, sarà salvezza con Franco Colomba in panchina.
25/8/2013, Napoli-Bologna 3-0
È in pieno svolgimento la luna di miele tra il Napoli, Napoli e Rafa Benitez. È la prima di campionato. L’esordio casalingo col Bologna è l’occasione perfetta per un vero e proprio show di una squadra tonica, fantasiosa, ben messa in campo. Che vince facile, grazie soprattutto alla prestazione maiuscola di Marek Hamsik. Lo slovacco, capitano formale (quello ufficiale, Paolo Cannavaro, è in panchina e annusa subito odore di bruciato), disegna una partita eccellente in un ruolo che poi dirà «di non sentire suo». Il 3-0 finale è frutto di una sua doppietta e della prima zampata in azzurro di José Maria Callejon, illustre sconoscuto che arriva a Napoli e seduce subito il San Paolo.