ilNapolista

Massa segnò al Bologna il gol duemila del Napoli

Un missile terra-aria che gli valse addirittura una pubblicazione curata dal mai dimenticato Gianni Infusino

Massa segnò al Bologna il gol duemila del  Napoli
Massa è il primo accosciato da sinistra

Tu chiamale se vuoi, emozioni. Cosa successe quella domenica di quaranta anni fa tra Napoli e Bologna può avere solo questa e poche altre definizioni. Una girandola di colpi di scena, un vortice di adrenalina pura, un turbinio di sentimenti tra mutamenti nel risultato, una nostalgia a dir poco canaglia, un lutto da onorare, un record di gol in serie A raggiunto ed abbattuto, scene da delirio puro, un giovane portiere all’esordio. Un risultato perso, riagguantato ed acchiappato per i capelli, la vittoria sfiorata dopo un gol a pochi minuti dalla fine. Chi era al San Paolo quel giorno non ha potuto dimenticare l’ennesima invenzione di Giuseppe “Peppeniello” Massa, autore del duemillesimo gol in serie A del Napoli, una rete che, pensate un po’, gli valse addirittura una pubblicazione curata dal mai dimenticato Gianni Infusino.

Una tremenda botta di precisione dalla grande distanza, un missile aria-terra che darà il tanto agognato punto al Napoli. Una gara che non scorderà facilmente nemmeno Pasquale Fiore, portiere classe 1953, all’esordio dal primo minuto. Indisponibili sia Carmignani che Favaro, il suo secondo è Sorrentino, il papà dell’attuale portiere del Palermo. Sarà la sua prima ed unica presenza di quell’anno, dopo quella partita non giocherà più, accusato di aver mostrato poca personalità in occasione delle due reti bolognesi.

11 gennaio 1976. Il sole è velato, fa “cucù settè” tra le nuvole, la temperatura è mite, non particolarmente rigida. Il Napoli scende in campo con il lutto al braccio per la morte della madre di Luis Vinicio, ad onorarla circa 85.000 spettatori (70.000 abbonati e 15.000 paganti, cifre di un altro calcio ), forse venuti anche per battere le mani a Sergio Clerici, alla sua prima da avversario a Napoli. Infatti “El Gringo”, chiamato dai tifosi al suo ingresso in campo, va a raccogliere un mazzo di fiori sotto la curva e capisce, dalla notevole accoglienza ricevuta, che ha lasciato un bel ricordo. Ma su questo pochi avevano dubbi, si era a gennaio e si discuteva ancora se era meglio il Napoli con la coppia Clerici-Savoldi o quella formata da “Mister due miliardi” e Braglia. I rossoblù presentano due ex di lusso in campo, Rampanti e Clerici, ed uno seduto in panchina, “Petisso” Pesaola che guarda il San Paolo, gli batte il “corazon” e pensa che quello è il suo stadio di sempre. Ci ritornerà, infatti, l’anno dopo, sostituendo proprio il suo amico Vinicio.

Squadra spregiudicata fin dalla lettura delle formazioni. I terzini sono Orlandini e La Palma, lo stopper il rosso ed acerbo Punziano che, ad ogni scatto di Chiodi, viene richiamato dall’esperto Burgnich che forse vorrebbe fargli un paliatone quando la sgusciante punta felsinea si invola verso rete. Infatti, dopo 15 secondi di gioco, Chiodi, approfittando di un malinteso difensivo, buca Fiore e porta in vantaggio i rossoblù. Il Napoli ha una reazione furiosa e dopo pochi minuti pareggia con Braglia, anch’egli in modo fortunoso. Ma è ancora Chiodi che sorprende la retroguardia partenopea nel primo tempo provocando lo sconforto della coppia Punziano-Fiore. Da qui in avanti, per gli azzurri, sarà sofferenza pura, sarà un rincorrere i felsinei cercando di sfondare da ogni parte. Il Napoli, senza essere fachiro, sembra essere sui….Chiodi, avanza ma non punge.

Quando la gara sembrava ormai persa e Braglia aveva clamorosamente colpito una traversa da due passi, Massa ti inventa un gol da cineteca a 4 minuti dalla fine. A questo punto, festante ed ebbro di gioia, corre verso la curva, si inginocchia alla Jairzinho e bacia la pista di atletica in segno di ringraziamento verso il Dio del pallone. Amor sacro ed amor profano a braccetto, pubblico in delirio. Da allora, al San Paolo, un’esultanza così non si è più vista. Il bello, però, è che Cresci, un ringhioso mastino del Bologna, gli rifila un colpo al viso subito dopo il pareggio e di fatto stabilisce che prendere gol a pochi minuti dal termine non piace a nessuno. I felsinei avevano iniziato a gustare una vittoria, è vero, ma siamo sicuri che i due punti avrebbero fatto piacere a Pesaola e Clerici? A noi rimane ancora qualche dubbio…

(foto Archivio Morgera)

ilnapolista © riproduzione riservata