L’allenatore del Napoli Maurizio Sarri nella conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Sassuolo, in programma domani sera alle 20.45 allo stadio San Paolo:
Quattro mesi dopo la partita col Sassuolo. Cosa è cambiato?
Abbiamo lavorato tanto nel frattempo, già allora si trattava di una partita difficilissima. Dopo quel match, dissi che il Sassuolo poteva ambire ai primi posti della classifica, ed è rimasto imbattuto contro le grandi squadre. Per noi, quella di domani è una prova difficile in una condizione mentale che abbiamo affrontato una volta sola in campionato, sbagliando partita.
Bonucci dice che il Napoli è l’antagonista principale per lo scudetto. Pressioni o giusti riconoscimenti?
Non ce ne può fregare di meno, Bonucci fa il suo lavoro noi il nostro. La Juventus è palesemente la squadra favorita, con tanti trofei negli ultimi anni e un budget superiore a tutte le altre squadre del campionato.
Alla luce dell’ultima partita da capolista, quali errori deve evitare il Napoli?
Bisogna essere poco appagati e ancor meno contenti di quello che abbiamo fatto, bisogna avere un approccio determinato.
La partita di Frosinone.
Un match di soddisfazione un po’ macchiato dal gol subito per mancanza di intensità difensiva. Non deve succedere mai a una squadra come la nostra, la testa deve essere sempre collegata al 100%. Nello spogliatoio, abbiamo parlato più del gol subito che di tutto il resto.
Il mercato.
Mi dà fastidio leggere o sentir parlare di pupilli di Sarri, di richieste di Sarri. Non è assolutamente vero, e sono convinto che anche la maggioranza di voi giornalisti lo sa. Se dovesse arrivare qualcuno, l’inserimento avviene come in una scuola: c’è chi è più duro e chi riesce ad adattarsi più velocemente, poi dipende anche dai ruoli. Calciatori non di fantasia, di solito, hanno un apprendimento più lungo. Numericamente, non ci sono necessità di intervenire sul mercato.
La settimana di lavoro dopo il titolo d’inverno.
Siamo riusciti ad avere una settimana normale, anche se un po’ atipica nonstante i soli sei giorni a disposizione. Ci siamo riusciti grazie alla concentrazione su una partita che sappiamo essere difficile.
Gabbiadini.
È un giocatore fondamentale, io lo vedo più attaccante che esterno, anche se potrebbe giocare in quel ruolo in alcuni spezzoni. È un’opportunità, anche se così siamo costretti a rinunciare a un calciatore d’equilibrio. Manolo ha avuto un brutto infortunio, a volte sente ancora dolore quando calcia in allenamento. Spero si possa risolvere tutto quanto prima.
Il turnover a Frosinone.
Avrei voluto inserire anche Chiriches, poi però pensare di cambiare due-tre difensori tutti insieme avrebbe finito per mettere in difficoltà il calciatore.
L’euforia della città.
Per la squadra, potrebbe essere negativa perché euforia in campo vuol dire giocare con superficialità. Il riscontro possiamo averlo solo domani, l’ultimo precedente è negativo. Dobbiamo dimostrare di essere migliorati in questo senso anche se la partita è difficilissima.
Il Sassuolo.
Da quattro anni ha lo stesso allenatore, all’andata non eravamo forse pronti ad affrontare una squadra già così pronta. Eppure, alcune statistiche sono state a noi favorevoli anche in quella situazione di svantaggio. Loro sono cresciuti, soprattutto a livello di convinzione nel poter affrontare chiunque. Non sarà facile.
Il primo posto del Napoli.
Non era prevedibile, sapevo che saremmo cresciuti ma non avevo la certezza sulla reale entità della nostra forza. Ora mi manca quella sulle nostre mentalità e continuità, del resto è solo il primo anno di lavoro. Ho qualche previsione intima, ma è intima e quindi non la dico.
Maradona.
Mi fa piacere ogni dichiarazione che Maradona possa fare o aver fatto di Sarri, anche negativa, perché per me solo il fatto che parli di me è un onore. Sarebbe bellissimo incontrarlo se venisse a Napoli, magari anche al di là dei risultati della squadra.