«Ci siamo messi in una situazione difficile, con un errore al secondo minuto di gioco. Siamo andati sotto contro una squadra forte che fin qui quando era andata in vantaggio aveva sempre vinto. Dal decimo minuto in poi abbiamo fatto bene. Risultato ribaltato già nel primo tempo. Rammarico per non averla chiusa prima.
A inizio anno dicesti: “questa difesa deve vincere la paura di cadere nei vecchi errori”
«Hanno preso fiducia, i risultati e le prestazioni hanno aiutato. Nella costruzione da dietro dell’azione hanno preso grande fiducia. L’hanno fatto bene anche contro una squadra che nel primo tempo ha pressato in maniera importante. È una delle cose che mi dà più soddisfazione.
Koulibaly?
«Oggi è dovuto correre in ospedale perché la moglie ha partorito. Dispendioso dal punto di vista emotivo.
Ghoulam più appannato.
«Quando è entrato Floro Flores e Sansone è andato a destra, ho mandato a scaldare Strinic. C’era Hamsik con inzio di crampi al polpaccio e allora ho aspettato.
Callejon il gol
«Mi ha fatto piacere. Stasera ha fatto il settimo gol stagionale, non è male per essere a gennaio.
Lo striscione in curva A, la maglia da sudare
«Sono contento, soprattutto perché è sintomo di mentalità. Dobbiamo avere per mentalità la voglia di giocare a calcio. Preferisco prendere gol in contropiede e non nel mischione finale.
La prima vittoria in rimonta
«Vittoria pesante contro una squadra forte che non si fa rimontare da nessuno. Vittoria importante perché ci consente di dedicarla a un nostro giocatore che ha perso la madre. In un’ora abbiamo visto il ciclo della vita, dalla madre di Chalobah alla nascita del figlio di Koulibay. È stata una giornata molto pesante.
Partita molto bella
«Sono partite che fanno bene al calcio italiano. Se qualcuno all’estero l’ha vista si è fatto un’immagine diversa del nostro calcio. Il Sassuolo è un esempio da seguire, con lo stesso allenatore da quattro anni. Sapevo che sarebbe stata una partita bellissima. Lo dissi a inizio campionato che avevano potenzialità per stare tra le prime 6-7 in classifica. È anche una società forte dal punto di vista economico. Di Francesco è uno degli allantori più interessanti.
Strategia per migliorare?
«Lavorare. Il mercato è una scorciatoia che non mi piace. Addirittura parlate già di Champions? Siamo a gennaio. Vengo da una società in cui si lavorava moltissimo con i giovani e con gli italiani. In questo momento della stagione un giocatore italiano è più facile da inserire rispetto a un ragazzo che viene dall’estero pur se fortissimo. Mi sembra una banalità. Agli allenatori piacciono i giocatori forti.