Stamattina sul profilo Twitter di Aurelio De Laurentiis sono comparsi quattro tweet. Eccoli.
Durante Napoli-Torino ho incontrato sugli spalti Antonio Mellino. Ci siamo stretti la mano con grande cordialità (continua)
Ad Antonio, che è un grande tifoso del Napoli, ho voluto chiarire una cosa (continua)
Il riferimento recentemente fatto ad Agostino, scherzosamente detto ‘o pazzo, era per inquadrare il periodo in cui si girava la mazzetta
Non era assolutamente mia intenzione dire che Antonio facesse azioni di disturbo al nostro lavoro #ADL
Il riferimento è alle dichiarazioni che De Laurentiis aveva rilasciato nel corso della presentazione del film “Natale col boss” in cui aveva detto che non gira film a Napoli a causa delle richieste di tangenti. “«Questo film è ambientato a Napoli, ma non è stato girato qui. Allestire un set in città? È impossibile, come si fa?» Aurelio De Laurentiis alla presentazione del film «Natale col boss», con il suo stile diretto, racconta delle situazioni paradossali che una produzione dovrebbe affrontare se scegliesse di girare un film a Napoli. «Io ho fatto qui “La mazzetta” con Nino Manfredi e mi è bastato. Ricordate Agostino ‘o pazzo? – dice – . Si piazzava davanti alla telecamera pretendendo il pizzo. Io me lo portavo via, ci parlavo, chiedevo rispetto per le mie origini nap0letane, per il lavoro che portavamo in città…”
Ieri sera il passo indietro. La storia di Agostino ’o pazzo meriterebbe un articolo a parte. Negli anni Settanta sfidava la polizia in inseguimenti in via Toledo e lungo i vicoli dei Quartieri Spagnoli. Poiché erano tempi in cui spadroneggiava Giacomo Agostini, i napoletani (che la sera si radunavano in tantissimi per assistere allo spettacolo) lo ribattezzarono Austin’o pazzo. Oggi è un antiquario. Ed effettivamente ha lavorato a lungo nel mondo del cinema.